Altri due carabinieri, oltre a Nicola Testini, sono indagati dalla procura di Roma per la morte di Gianguarino Cafasso, il pusher dei trans deceduto per una overdose di eroina mascherata da cocaina, nel settembre dello scorso anno.
Si tratta di Luciano Simeone e Carlo Tagliente, i due militari dell’Arma già detenuti per il presunto ricatto ai danni di Piero Marrazzo.
L’accusa nei confronti dei due è di omicidio volontario in concorso. Secondo gli inquirenti i tre carabinieri avevano lo stesso movente, che era stato definito nell’ordinanza di custodia cautelare che il 29 marzo scorso ha portato un carcere Testini, accusato di aver compiuto materialmente l’omicidio il 12 settembre dello scorso anno.
“Cafasso dopo l’esito negativo dell’offerta del filmato alle giornaliste del quotidiano ‘Libero’, era diventata una persona che ‘sapeva troppo’ ed inaffidabile – si legge in quel provvedimento cautelare – considerate anche le sue condizioni di abituale consumatore di droga”. Cafasso era un testimone “scomodo” che poteva ricattarli perché in possesso del filmato che ritraeva l’ex presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, in atteggiamenti intimi con il transessuale Natalì.