La querelle che vede la Sovrintendenza di Roma negare la fruibilità di alcune piazze e zone della città Eterna colpisce anche la tradizionale, quanto storica, Festa dell’Unità che si è vista negare il permesso di essere allestita nei pressi delle Terme di Caracalla. Immediata la disponibilità del sindaco Gianni Alemanno a trovare una soluzione al quale ha fatto però eco il sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro con un “il sì del Comune è importante ma non determinante. Se la Sopraintendenza ha dato parere negativo allora è quello che conta”.
A difesa della festa è sceso in campo anche il leader del Pd Pierluigi Bersani. Il segretario oggi ha telefonato al sindaco Alemanno sottolineando, in un cordiale colloquio, che la Festa dell’Unità di Roma ha una tradizione decennale, risalendo al 1945 la prima edizione. Per questo all’amministrazione capitolina è stato chiesto un “impegno” per garantire anche quest’anno lo svolgimento della kermesse che ha aspetti non solo politici, ma anche culturali per la città. A lanciare l’allarme per il rischio scomparsa della Kermesse é stato il segretario romano del Pd Marco Miccoli.
“C’é il rischio concreto che la festa dell’Unità a Roma quest’anno non si faccia. Sarebbe la prima volta dal dopoguerra ad oggi”. Che ha spiegato: “avevamo chiesto di farla dal 24 giugno al 25 luglio alle Terme di Caracalla, come l’anno scorso, e ieri il Comune ci ha comunicato che oggi non si sarebbe svolta la conferenza dei servizi per avviare il cantiere ed utilizzare l’area, a causa del parere negativo della soprintendenza per un vincolo archeologico alle Terme di Caracalla”. Secondo il segretario dei democratici di Roma, vista la ristrettezza dei tempi, la festa non è più ricollocabile altrove. Non poterla fare ” ci fa pensare ad un tentativo di boicottaggio”.
Alemanno, dal canto suo, poco prima di imbarcarsi per Bucarest per un viaggio ufficiale ha assicurato: “Da parte mia ci sarà il massimo impegno per tentare di risolvere il problema della collocazione della festa del Pd. Mi auguro che questa sia l’occasione per affrontare e risolvere, insieme alla Sovrintendenza e definitivamente, la questione dell’utilizzo della città che cambia di volta in volta, a seconda delle diverse angolature con cui si vedono le cose”.
Secondo Giro, comunque “la festa potrà essere tranquillamente fatta nell’area lato giardini, dove finora si è svolta. Ovviamente rispettando tutti i vincoli e le prescrizioni”. Anche perché, ha spiegato “avevano chiesto di fare la festa dal lato Terme di Caracalla e lì non si può fare per due motivi: uno perché è un’area ‘ipervincolata’, due perché va a incrociarsi e sovrapporsi con la stagione dell’ Opera che si tiene d’estate nelle terme. Il mio parere personale é che tutta l’area delle Terme di Caracalla non dovrebbe essere adibita a manifestazioni o feste. In particolare le feste di partito che io consiglierei di fare in periferia, tra la gente”.
Per il segretario romano del Pd Marco Miccoli, forse, “Giro non sa di che parla. Forse non è a conoscenza dell’iter che è stato fatto”, sottolineando che inizialmente era stata richiesta la stessa area dell’anno scorso e solo dopo il no del Comune si è optato per il lato più vicino alle Terme di Caracalla.
