George Tiller, il più famoso medico abortista del Kansas, è stato ucciso all’ingresso di una chiesa luterana, a Wichita. Il suo assassino è già stato catturato dalla polizia dello Stato americano, dopo una caccia all’uomo durata ore.
Il medico era ormai il bersaglio preferito delle associazioni contrarie all’aborto, accusato di praticare l’interruzione di gravidanza senza scrupoli e senza alcuna regola professionale. Tiller, infatti, era uno dei pochi negli Stati Uniti ad essersi sempre dichiarato disponibile a effettuare aborti anche dopo la ventesima settimana, soglia oltre la quale molti Stati americani vietano l’intervento. E proprio per questo aveva subito un procedimento per aborto illegale nel 2003 per il quale, comunque, era stato assolto. La vita di Tiller è sempre stata caratterizzata dalle forti critiche dei militanti per la vita.
Oltre a varie minacce di morte, per tre volte il medico del Kansas aveva evitato per poco le conseguenze di attentati nei suoi confronti. Nel 1986 una bomba esplose sul tetto del suo ambulatorio. Durante l’estate del 1991, era stato l’obiettivo di una violenta protesta, che aveva portato all’arresto di duemila antiabortisti. E nel 1993, in un agguato, era stato ferito alle braccia a colpi di pistola. Ora, seppure gli investigatori si sono affrettati a dichiarare che si tratta di un folle caso isolato, i suoi nemici sono riusciti a eliminarlo.
Lo stesso Barack Obama si è detto «sconvolto» per l’omicidio. «Per quanto profonde possano essere le nostre divergenze come americani su questioni difficili quali l’aborto – ha poi aggiunto il presidente – esse non possono essere risolte con efferati atti di violenza».
*Scuola di Giornalismo Luiss