Quattro anni per Matteo Cambi , il fondatore del marchio “Guru”. Stessa pena per la madre e il patrigno. Il giudice per l’udienza preliminare, Maria Cristina Sarli ha accolto la richiesta il patteggiamento, già avallata dal pubblico ministero. I tre resteranno agli arresti domiciliari per scontare il primo anno di pena. Al termine di questo periodo potranno essere ammessi in prova ai servizi sociali.
La sentenza di patteggiamento chiude la vicenda relativa al crac di Jam Session, la società che deteneva il marchio Guru. Un “buco” finanziario che ammontava a circa 120 milioni di euro. La Procura ha acconsentito ai patteggiamenti solo dopo che i tre imputati hanno accettato di risarcire una parte del danno. Il risarcimento, che ammonta a 21,5 milioni, avverrà attraverso la vendita di alcuni beni immobili.
Altri appartamenti, una villa a Forte dei Marmi e altri beni (tra cui i circa 200 Rolex sequestrati dalla Gdf) saranno messi in vendita per ripianare una parte del debito che il Gruppo moda ha accumulato dal 2005.
Matteo Cambi proseguirà il programma di recupero del Sert. I problemi di alcol e droga dell’ex-patron di “Guru”, avevano indotto la Magistratura ad acconsentire alla richiesta di affidamento di Cambi alla Comunità ‘Betanià di don Luigi Valentini.