ACCORDO PDL-LEGA SU INTERCETTAZIONI: ”TRE ANNI DI CARCERE A CHI LE PUBBLICA”

La fumata bianca è arrivata. La maggioranza ha trovato un accordo sul ddl sulle intercettazioni. Mentre slitta l’assegnazione delle deleghe ai ministri senza portafoglio. Via libera alle intercettazioni per i reati punibili con la detenzione da dieci anni in su, e, a quanto si apprende a fonti governative, anche per quelli contro la pubblica amministrazione. E fino a tre anni di carcere per chiunque pubblichi il testo di intercettazioni o documenti di un procedimento penale di cui sia vietata la pubblicazione.

Intesa Pdl-Lega. La conferma arriva dal ministro dell’Interno, Roberto Maroni. "L’accordo c’è", ha detto l’esponente del Carroccio al termine dell’incontro dei ministri leghisti a Palazzo Grazioli con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta.

Maroni non ha voluto aggiungere altro sui contenuti dell’accordo. Lo ha fatto il ministro per le Riforme, Umberto Bossi, che ha lasciato per primo la riunione, dicendosi soddisfatto. L’incontro è andato "bene", è il commento di Bossi, che sui contenuti spiega: "’C’è il tetto a 10 anni, quindi rientra tutto". Il riferimento è ai reati contro la pubblica amministrazione, che saranno l’eccezione rispetto al tetto previsto. "Ma – specifica il leader del Carroccio – io sono andato via prima dei miei dalla riunione. Abbiamo parlato di tutto anche di giornalisti e di magistrati…".

Si allontana invece, la possibilità di assegnare già nel Cdm di domani, le deleghe ai viceministri. "Non penso", ha detto Bossi, "non credo si facciano domani". A confermare l’esito positivo del vertice, ci pensa Roberto Calderoli. "C’è accordo su tutto", dice il ministro per la Semplificazione.

Nell’incontro comunque si è discusso anche di altro. Come conferma Maroni, intervenendo alla Conferenza Stato-Città. "Abbiamo confermato", dice il ministro dell’Interno, "l’accordo con i comuni per la restituzione dell’Ici che non sarà versata: un acconto subito del 50% per venire incontro alle richieste di cassa". Mentre il 31 luglio partirà un tavolo tecnico che definirà i criteri per la ripartizione dell’ulteriore 50%.

Domani l’intesa dovrebbe essere ratificata nel consiglio dei Ministri che ha all’ordine del giorno proprio il disegno di legge sulle intercettazioni. Sui contenuti del ddl c’erano state le perplessità maggiori da parte degli esponenti del Carroccio, che chiedevano di inserire nella legge i reati contro la pubblica amministrazione.

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