Mentre le elezioni presidenziali si avvicinano, sono previste il 20 agosto, il paradosso dell’attuale presidente Hamid Karzai non è mai apparso così chiaramente: è al contempo profondamente impopolare e favorito a vincere la consultazione, a quanto scrive il New York Times.
Al potere dalla caduta del regime talebano nel 2001, Karzai è ritenuto responsabile di molti dei fallimenti che hanno travagliato la missione militare a comando americano negli scorsi otto anni, dal rafforzamento dei talebani all’esplosione del commercio del papavero.
Eppure, Karzai è largamente in testa a tutti i sondaggi per la presidenza, avendo manovrato a suo favore una un tempo formidabile schiera di contendenti assicurandosi il loro appoggio o riducendo al minimo le loro possibilità di vittoria.
L’impopolarità di Karzai e la verosimiglianza della sua riconferma hanno fatto cadere la campagna elettorale in una sorta di rassegnazione, con molti afghani preparati ad altri cinque anni al potere di un leader i cui difetti conoscono bene. Il pericolo, rilevano gli oppositori di Karzai, è una sorta di scoramento nazionale che scoraggerà gli elettori dall’andare a votare distruggendo le speranze di progresso una volta concluse le elezioni.
Quanto agli americani, osserva il Times, la prospettiva della rielezione di Karzai rischia di associarli ancora di più ad un presidente impopolare ed incapace. Inoltre, mentre i talebani sono più forti che mai, una vittoria di Karzai potrebbe vanificare gli sforzi americani di rovesciare le sorti di una guerra che per loro non sta andando bene.
L’amministrazione di Barack Obama ha abbandonato la politica dell’ex-presidente george Bush volta ad un sostegno incondizionato per Karzai. Il capo della Casa Bianca ha anche pubblicamente rimproverato Karzai per la debolezza e la corruzione del suo governo. Eppure tra gli afghani è diffusa la convinzione che Karzai sia il candidato favorito degli Stati Uniti.
Stando così le cose, scrive il Times, alcuni funzionari dell’amministrazione Obama si sono già rassegnati a restare incastrati con Karzai per altri cinque anni.
