La Commissione per i reclami elettorali afghana ha reso noto di aver trovato «prove chiare e convincenti» di brogli nelle elezioni presidenziali del 20 agosto e ha ordinato un parziale riconteggio dei voti.
L’annuncio è arrivato all’indomani della comunicazione dell’annullamento a causa di brogli dei risultati di 447 seggi su 6.519, un provvedimento che potrebbe riguardare circa 200.000 voti espressi per le presidenziali e per il rinnovo dei Consigli provinciali.
Il nuovo conteggio riguarderà i seggi con un’affluenza molto alta e quindi in controtendenza rispetto al dato nazionale o quelli in cui vi sia stata la vittoria schiacciante di un candidato.
La Commissione per i reclami elettorali, guidata da un canadese e con tre dei cinque membri nominati dall’Onu, ha ordinato infatti che si riaprano le urne dei seggi in cui ci siano stati più di 600 voti, che era il massimo dell’affluenza «prevista».
Inoltre saranno ricontati i voti laddove vi siano stati oltre 100 elettori e un candidato abbia ricevuto più del 95% delle preferenze. Intanto, a scrutinio ancora in corso, Karzai ha superato il 50% delle preferenze, necessario per evitare il ballottaggio con il suo principale sfidante, Abdullah Abdullah.
Con il 91,6% delle schede scrutinate, il presidente afgano è accreditato al 54,1%. È la prima volta, da quando è cominciato lo spoglio, che Karzai supera la soglia del 50%.
Nel Paese, però non si fermano le violenze: tre civili sono morti in un attacco suicida contro la base dell’Isaf all’aeroporto internazionale di Kabul. Un kamikaze al volante di un’autobomba si è fatto saltare in aria all’ingresso principale della base, pochi chilometri a est della capitale.