La Marina brasiliana ha recuperato altri 13 cadaveri dal mare. Sale a 41 il totale delle vittime ripescate dalle acque dell’Atlantico dove si è inabissato l’Airbus dell’Air France, la settimana scorsa, con 228 persone a bordo.
Almeno 16 dei 41 cadaveri ripescati sono già stati trasportati a terra e gli altri sono in cammino verso l’arcipelago Fernando de Noronha, dove l’esercito brasiliano ha installato le squadre per le prima identificazione e l’assistenza ai cadaveri. Successivamente le salme saranno trasferite in aereo a Recife, dove verranno identificate con l’aiuto delle foto fornite dai parenti.
Intanto al largo delle coste brasiliane, il sommergibile francese Emeraude si è unito alle operazioni per la ricerca delle due scatole nere che potrebbero spiegare le cause della tragedia. Gli ingegneri francesi hanno individuato negli ultimi giorni la “zona probabile” dell’incidente: l’area è stata ricostruita grazie al percorso dei detriti, tenendo conto di correnti, venti e caratteristiche degli oggetti, ha detto una fonte vicina alle indagini.
Il portavoce dello Stato Maggiore dell’esercito francese, Christophe Prazuck, ha spiegato che il sottomarino inizialmente si concentrerà in un’area di 20 miglia nautiche (circa 36 chilometri quadrati). Ogni giorno l’Emeraud esplorerà una piccola porzione dei fondali, in una zona poco conosciuta dai cartografi, con un rilievo abbastanza accidentato e a una profondità variabile tra i 2.000 e i 4.000 metri.
«Il compito del sommergibile, che avanza lentamente, sarà quella di spazzare sistematicamente la zona con il sonar», ha spiegato Prazuck. Il sommergibile lavorerà con l’ausilio di due strumenti prestati dal Pentagono; e se localizzerà le scatole nere, le recupererà con l’ausilio dei tre robot a bordo. Nella zona, inoltre sta arrivando un altro mezzo navale francese, il Mistral, specializzato in missioni anfibie.
