I militari americani starebbero sperimentando l’iPod touch come «nuova arma» in dotazione alla missione irachena, a quanto riferisce il settimanale Newsweek. E la proposta del dipartimento della Difesa si accorda con i tagli economici voluti dal Presidente Obama.
Il dispositivo della Apple avrebbe costi unitari che si aggirano intorno ai 230 dollari, pari a circa 177 euro. Inoltre, la tecnologia e lo strumento sono già pronti, senza particolari spese ulteriori: i nuovi sviluppi dovranno riguardare solo il settore softwaristico, a seconda delle applicazioni che si vorranno inserire nell’iPod.
Non si tratta dell’unico palmare multifunzionale disponibile sul mercato ma, senza dubbio, del più comune. Aspetto questo da non sottovalutare, poiché ridurrebbe al minimo anche i costi di apprendimento per i soldati che, nella maggior parte dei casi, hanno già una discreta confidenza con l’oggetto.
L’obiettivo è di condensare molteplici funzioni in un unico dispositivo. Non solo, dunque, una maggiore gestibilità delle ingenti quantità di dati che gravitano intorno a una missione militare, ma anche la possibilità di essere in costante contatto con le altre truppe e con il coordinamento centrale.
Da un lato calcolatori balistici sempre a disposizione e il controllo diretto di dispositivi robotici per l’innesto di bombe, dall’altro anche applicazioni di utilità quotidiana come un traduttore scritto e vocale dall’inglese ai vari idiomi locali. Inoltre, grazie al touchscreen, il nuovo strumento potrà essere utilizzato molto rapidamente e intuitivamente, con una mano sola.
L’idea del Pentagono – l’applicazione della tecnologia commerciale alla guerra – suscita un interesse particolare. Per la prima volta si assiste all’utilizzo di un prodotto nato esclusivamente a livello commerciale e poi impiegato nel settore militare, senza sostanziali cambiamenti.
Una notevole inversione di tendenza rispetto al passato. L’iPod ha già cambiato il modo di ascoltare musica: ora si cerca di fargli cambiare anche quello di fare la guerra.
