Rivoluzione in arrivo per il mercato automobilistico mondiale. Il presidente Obama ha ordinato all'Environmental Protection Agency, l'agenzia americana per la protezione dell’ambiente, la revisione delle leggi dell’amministrazione Bush in materia energetica, autorizzando la California e altri 13 stati dell'Unione a fissare standard più severi sui gas di scarico delle automobili e sull'efficienza energetica, come chiesto all'epoca da un gruppo di governatori guidati da Arnold Schwarzenneger, fortemente critici verso la politica ambientale dell'ex presidente, che però aveva respinto la richiesta. La California intende ridurre le emissioni del 30% entro il 2016: si tratta del più ambizioso impegno statale o federale per contrastare il riscaldamento globale.
LOTTA PER IL CLIMA – Obama ha dato poi istruzione al dipartimento dei Trasporti di definire entro marzo gli standard di efficienza dei carburanti che entreranno in vigore nel 2011 per le auto costruite tra il 2011 e il 2015. In pratica le auto dovranno consumare meno e quindi emettere meno sostanze inquinanti. Il memorandum del presidente dà anche indicazioni all'agenzia di riconsiderare le modalità in cui tali standard vengono definiti per gli anni a seguire. «È tempo per l'America di condurre la lotta ai cambiamenti climatici – ha detto il neopresidente -. È necessario avere il coraggio di apportare i cambiamenti necessari, in modo che sia la politica stessa degli Stati Uniti a ridurre la dipendenza del Paese dal petrolio prodotto all’estero».
CONSEGUENZE – La misura, che è stata fortemente osteggiata dall'industria automobilistica, imporrà dunque alle aziende di produrre e vendere auto meno inquinanti. Dal punto di vista politico, l'annuncio serve ad Obama a rafforzare la sensazione di una netta svolta rispetto all'amministrazione Bush su tutte le principali politiche, sicurezza e politica estera (con il piano del ritiro dall'Iraq e l'ordine della chiusura di Guantanamo), politica interna (con l'abolizione della legge che vieta i finanziamenti alle Ong che promuovono l'aborto) e ora sul fronte ambientale.
POSTI DI LAVORO – Durante la conferenza stampa alla Casa Bianca sulle strategie energetiche, Obama ha parlato della crisi economica. La nuova ondata di licenziamenti, che segue quelli annunciati da Microsoft e Intel la settimana scorsa, «dimostra la gravità della situazione e la necessità di creare nuovi posti di lavoro – ha sottolineato -. Bisogna agire rapidamente, non possiamo permetterci di perdere tempo». Obama ha citato i casi di Home Depot, Microsoft e Sprint fra le aziende che hanno tagliato la forza lavoro.
AMBIENTALISTI – Le associazioni ambientaliste hanno accolto con favore la mossa della Casa Bianca. «Queste azioni sono una chiara dimostrazione che il presidente Obama riconosce l'urgenza di far muovere l'America verso l'energia pulita e di affrontare la crisi climatica nel 2009» ha detto Frances Beinecke, presidente del Natural Resources Defense Council. La senatrice californiana Barbara Boxer, che presiede il Comitato del Senato sull'Ambiente e i lavori pubblici, si è impegnata a lavorare con l'Epa per garantire che la deroga per la California venga attuata rapidamente. Secondo Legambiente, le decisioni annunciate da Obama in materia di efficienza energetica nei palazzi governativi e sui gas di scarico delle automobili «sono un ottimo incentivo per l'Unione Europea a insistere nella sua lotta contro la crisi ambientale ed economica del pianeta. L'Europa porti avanti con coraggio il suo piano post-Kyoto: tagli alla Co2 del 30% si possono e si devono fare» afferma il vicepresidente Sebastiano Venneri.
