«Mi sembrava sbrigativo definirlo il male assoluto», spiega il primo cittadino della capitale. Un’affermazione «eccessiva» e «ingenerosa nei confronti di tanti che avevano aderito a quell’esperienza». Tuttavia, ricorda, «non criticai il viaggio di Fini». «Il fascimo fu un fenomeno più complesso» aggiunge. «Molte persone vi aderirono in buona fede e non mi sento di etichettarle con quella definizione. Il male assoluto sono le leggi razziali volute dal fascismo e che ne determinarono la fine politica e culturale».
Il perché lo precisa subito: «Fu un cedimento al nazismo e al razzismo biologico, che non era nelle corde iniziali del fascimo». In definitiva Alemanno appoggia la quella visita di Fini allo Yad Vashem. «Quella scelta, di dare un segnale così chiaro, è stata giusta. Ha contribuito a creare quella destra democratica che era mancata».
«Le leggi razziali furono emanate dal regime fascista». Lo ha sottolineato il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Renzo Gattegna, a Milano per la Giornata europea della Cultura Ebraica, a proposito delle dichiarazioni del sindaco di Roma Gianni Alemanno sulle leggio razziale definite «male assoluto». «Le leggi razziali sono state emanate dal regime fascista, convalidate dalla monarchia – ha detto Gattegna – quindi mi sembra difficile separare le due cose: ritengo che quando si tratta di argomenti così importanti è necessario anche essere molto cauti nelle dichiarazioni e più che singole frasi bisognerebbe approfondire la parte storica, gli avvenimenti e insegnare ai giovani questo passato tragico perchè non si ripeta mai più».