I magistrati che riaprono i processi sulle stragi di mafia agiscono «senza inseguire disegni politici, ma solo un disegno di verità». Lo ha affermato il ministro della Giustizia, Angelino Alfano.
«Probabilmente c’è un certo rancore – afferma Alfano – della mafia nei confronti di un uomo come Silvio Berlusconi che l’ha combattuta non con parole ma con i fatti».
Poi ricorda che «Fini ha ribadito l’accanimento giudiziario contro il premier. Se c’è un uomo di governo che più di ogni altro può vantare straordinari risultati nella lotta alla mafia è Berlusconi che lo ha fatto non con parole straordinarie ma con fatti».
«Ripeto – sottolinea il Guardasigilli – non nascondiamo che la nostra valutazione è che vi sia una componente della criminalità organizzata che abbia ragioni di rancore e ostilità nei confronti del presidente del Consiglio».
Poi Alfano conclude che «il governo si sia qualificato per il grande contrasto alla criminalità organizzata che ha dato risultati straordinari».