Strage a Issers, nella regione algerina della Cabilia. Un attentato suicida contro un’accademia di polizia ha provocato almeno 43 morti e circa 38 di feriti tra civili e agenti. L’attacco è avvenuto intorno alle sette ora locale. Secondo il racconto dei testimoni, un kamikaze a bordo di un furgone carico di esplosivo si è lanciato contro la porta d’ingresso dell’accademia, travolgendo le numerose persone in fila, che aspettavano di sostenere l’esame di accesso all’accademia di Issers, a una sessantina di chilometri da Algeri. Le prime informazioni sono state diffuse dall’agenzia algerina Aps.
Altro attentato contro militari. Domenica scorsa un attentato contro un convoglio militare vicino alla città di Skikda, sulla costa a 350 chilometri a est di Algeri, aveva ucciso almeno altre 12 persone, undici soldati e un civile. Una bomba era esplosa al passaggio di un convoglio di tre veicoli delle forze di sicurezza in una zona montuosa della regione. All’arrivo di alcuni soldati, venuti a dare manforte agli agenti impegnati in violenti scontri con i guerriglieri, è esplosa una seconda bomba. Nello scontro a fuoco che ha fatto seguito l’esplosione sono rimasti uccisi anche quattro attentatori.
I precedenti. L’attentato suicida di Issers è il quarto compiuto in meno di un mese in Cabilia. Il 10 agosto otto civili avevano perso la vita in un attacco kamikaze compiuto in una caserma a Zemmouri El Bahri. Il 3 agosto 25 persone erano rimaste ferite a Tizi Ouzou, il capoluogo della regione berbera, mentre il 23 luglio un kamikaze a bordo di una moto si è fatto esplodere al passaggio di un convoglio dell’esercito a Lakdaria, 70 km ad est di Algeri, ferendo 13 militari. Gli ultimi due attentanti sono stati rivendicati da Al Qaeda per il Maghreb islamico.
L’attentato di oggi è comunque il più sanguinoso degli ultimi mesi. Più grave anche di quello dell’11 dicembre 2007, ad Algeri, contro la sede dell’Onu e la Corte costituzionale in cui persero la vita 41 persone.
