Circa quattrocento voli cancellati da lunedì scorso ad oggi e altri disagi previsti per tutta la prossima settimana. La compagnia è costretta a tagliare voli anche per i prossimi giorni non solo per lo sciopero bianco degli equipaggi che applicano alla lettera le regole del manuale operativo ma anche per un «consistente aumento delle assenze per malattia». Dura la posizione del ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi: «Chi blocca aeroporti e strade, prendendo in ostaggio terzi innocenti va sanzionato in via amministrativa e anche penale».
I sindacati restano su due fronti. Nella trincea del no le 5 sigle autonome che rappresentano la maggioranza dei dipendenti della «vecchia» Alitalia morente. I piloti di Anpac e Up, gli assistenti di volo di Anpav e Avia, l’SdL, che lanciano ancora un allarme «sul reale numero degli esuberi». Contestano il mancato rispetto degli accordi quadro firmati da tutte le sigle su contratto di lavoro e criteri di assunzione. La Cai, la società creata dalla cordata di imprenditori italiani per far rinascere Alitalia in una nuova azienda, va avanti senza esitazioni, forte del via libera di Filt-Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti e Ugl Trasporti, i soli a firmare gli accordi finali esecutivi su contratto e assunzioni.
«Il progetto Cai – dice Sacconi – va avanti inesorabilmente e irreversibilmente». Anche perchè «nessuno ha il diritto e il potere di arrestare questo percorso nel nome di ragioni che, per quanto comprensibili, sono di natura corporativa. Una piccola minoranza non può fermare l’interesse generale». La risposta all’offerta del valore di un miliardo per rilevare asset della vecchia compagnia arriverà la prossima settimana: si tratta ancora con il commissario straordinario Augusto Fantozzi sulla messa a punto definitiva dei dettagli dell’operazione. E dall’inizio della prossima settimana partiranno anche le prime lettere di assunzione.
Per le sigle autonome Anpac, Unione Piloti, Anpav, Avia e SDL Intercategoriale, fronte sindacale del no agli accordi con Cai siglati dai sindacati confederali, «l’annuncio di Alitalia relativo alla straordinaria riduzione dei voli programmata dall’azienda per la prossima settimana non è assolutamente da addebitare a problematiche operative causate dal personale navigante ne è riferibile ad un anomalo incremento delle assenze per malattia». «È Alitalia invece», sostengono, «che con l’avallo del governo, delle istituzioni competenti e della Cai, da giorni procede alla cancellazione indiscriminata di un ingente numero di voli, creando pesantissimi disservizi ai passeggeri».
Per le 5 sigle autonome il «crescendo di ritardi e cancellazioni» potrebbe essere «un piano di emergenza per permettere alla stessa Cai di subentrare nelle attività di Alitalia senza eccessivi scossoni attraverso un rallentamento del sistema, fino magari al blocco quasi totale delle attività di volo. Con buona pace delle migliaia di passeggeri lasciati a terra e scaricando le responsabilità sui lavoratori. Se così fosse – dicono i sindacati – sarebbe un abile gioco di specchi».
Alle cinque sigle «risulta – scrivono i sindacati in una nota – che le cancellazioni sono infatti per lo più causate da ragioni tecniche derivanti dalla mancanza di pezzi di ricambio e dal mancato o ritardato caricamento degli aeromobili da parte della società di handling Alitalia Airport che fornisce ad Alitalia organici insufficienti che non effettuano ore di straordinario. Alitalia dunque, in modo assolutamente strumentale, addebita ad agitazioni di piloti ed assistenti di volo queste cancellazioni, pur avendo a disposizione equipaggi completi e disponibili».
«A conferma di ciò – dicono i sindacati autonomi – Alitalia ha emesso l’altro ieri una comunicazione interna destinata agli uffici operativi che interrompe l’automatismo del prelievo a domicilio di piloti ed assistenti di volo secondo l’orario programmato di partenza dei voli intercontinentali. In pratica l’arrivo in aeroporto degli equipaggi viene ritardato dall’azienda fino a che non vengono reperiti tecnici, eventuali pezzi di ricambio necessari e squadre per il caricamento degli aeromobili».
