ALITALIA: CAI LASCIA IL TAVOLO COI SINDACATI, TORNA RISCHIO ROTTURA

Nella notte Compagnia Aerea Italiana ha abbandonato il tavolo di confronto con i sindacati sui contratti per la nuova Alitalia. Dopo oltre sette ore di negoziato, Cai aveva ripresentato le proposte contrattuali iniziali e chiedendo di prendere o lasciare. Viste le distanze, l’amministratore di Cai Rocco Sabelli assieme alla delegazione ha abbandonato la trattativa.

"Gli spazi – ha detto Sabelli dopo una sospensione di due ore – sono esauriti". A questo punto la palla passa alle nove sigle sindacali che non hanno altra scelta che "prendere o lasciare" la proposta avanzata dalla Cai. Uno sviluppo che non è arrivato inatteso. Già nel pomeriggio di ieri fonti sindacali facevano presente che l’unica "notizia" possibile nell’arco della serata era una rottura: se il confronto avesse imboccato la strada dell’accordo, sarebbero state necessarie almeno ventiquatt’ore, giusto in tempo per il consiglio di amministrazione della Cai, fissato per domani alle 15.

La posizione di Cai. Al mattino fonti Cai hanno fatto sapere che per la società "la trattativa sui contratti è chiusa". "Non è un’improvvisata – hanno aggiunto – tutti i documenti hanno presentato gli accordi di Palazzo Chigi, dunque o a questo punto i sindacati firmano o per noi la partita è chiusa". Le fonti della società hanno detto inoltre che ieri sera sono stati riscritti i criteri di selezione, ma le organizzazioni sindacali "non hanno voluto firmare questi documenti e non hanno voluto neanche firmare i contratti". I sindacati hanno voluto inoltre affrontare un altro argomento, quello sulla previdenza, che secondo le stesse fonti Cai "non è pertinente all’argomento contratti". Le organizzazioni sindacali hanno fatto notare che i provvedimenti in atto non garantiscono per un numero sufficiente di persone la certezza della pensione dopo sette anni di cassa integrazione.

Infine le stesse fonti della Cai ribadiscono che su 45 mila giornate di permesso sindacale per tutte e nove le sigle la società ne ha proposte 3.500, e questo non è stato condiviso dai sindacati: "C’è un’indisponibilità – hanno concluso le fonti – a cambiare la mentalità con cui è stata gestita fino ad oggi l’Alitalia. Fino ad oggi è stata gestita come oggetto per fare sindacato e non per trasportare passeggeri".

La posizione dei sindacati. In una nota diffusa nella notte le nove sigle dei lavoratori di Alitalia hanno definito "incomprensibile" la rottura, negando che sia avvenuta sulla questione dell’agibilità sindacale e sottolineando "la difformità dei testi consegnati rispetto agli accordi di Palazzo Chigi".

Per i sindacati, Cai non ha compiuto alcun passo per andare incontro alle loro richieste, tanto che dopo alcune controproposte fatte ai criteri di selezione del personale, dopo una pausa di due ore, Sabelli – dicono i sindacati – è tornato al tavolo ponendo un aut aut anche sui contratti (quello da dirigenti per i comandanti e quello collettivo di lavoro): prendere o lasciare.

Un ultimatum che ha spiazzato i sindacati, convinti di proseguire il confronto senza soluzione di continuità almeno sino all’ultimo minuto disponibile, cioè fino alla mezzanotte di domani, quando scade il termine per Cai per consegnare l’offerta vincolante al commissario straordinario di Alitalia Augusto Fantozzi. Al quale, a questo punto, i sindacati chiedono un incontro immediato.

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