ALITALIA: CAI TIRA DRITTO, PILOTI E ASSISTENTI DI VOLO CONVOCANO ASSEMBLEA

Dopo la convulsa giornata di venerdì, con la Cai che prima ritirava e poi firmava la proposta d’acquisto per Alitalia, ora la palla passa al fronte sindacale.

Che si mostra ovviamente spaccato tra autonomi e confederali, con questi ultimi che hanno firmato l’intesa con la Cai appoggiandosi al cosidetto «Lodo Letta», vale a dire con la premessa all’accordo che prevede che l’interpretazione autentica del contratto per i lavoratori della nuova Alitalia è demandata al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, mentre i primi, che costituiscono la maggioranza di assistenti di volo e piloti, sono ritornati sull’Aventino adducendo la causa a presunte violazioni fatte dalla Cai agli accordi di settembre che avevano sbloccato in un primo tempo la trattativa.

ASSEMBLEA – A questo punto per le 5 sigle «ribelli» si pone l’interrogativo sulla strategia da scegliere. Pressati dagli inviti istituzionali, ultimo quello del presidente della Camera Gianfranco Fini, ad una maggiore «responsabilità». Dato che se non si giungerà ad un accordo nel mese o poco più in cui la Cai prenderà ufficialmente il controllo della nuova Alitalia, il rischio è quello di vedere il nuovo datore di lavoro interrogare uno per uno assistenti di volo e piloti, presentargli davanti il contratto e vedere chi ci sta. Con buona pace dei criteri concordati di assunzione di quelli che entreranno nel perimetro della nuova compagnia. Come sempre è buona regola in questi casi consultare prima di ogni passo la base. Per questo si terrà lunedì all’aeroporto di Fiumicino, un’assemblea informativa dei lavoratori Anpac, Up, Sdl, Avia ed Anpav, che non hanno firmato l’accordo con Cai L’assemblea si svolgerà alle 15 e «sarà molto partecipata» spiega Cesare Albanese, dell’Sdl, sottolineando che «non siamo d’accordo con chi dice che ieri abbia prevalso il senso di responsabilità: sono stati calpestati i diritti dei lavoratori».

L’UMORE DEL PERSONALE – Intanto, nello scalo romano, c’è chi tira un sospiro di sollievo e chi invece non nasconde il dissenso. Dinanzi al centro equipaggi, come venerdì, ci sono capannelli di hostess e piloti che commentano la situazione e si confrontano con rappresentanti sindacali. I volti sono tirati. Voglia di parlare poca. Ed i giudizi non sono teneri: «Il contratto di Cai presenta spinosità illegali ed è stato stravolto – dice un comandante di volo, 24 anni in compagnia – stiamo mandando all’aria una compagnia che è la faccia della nostra Nazione, che è sempre stata una risorsa». Ed un altro comandante: «Non sono convinto che Cai, e come si sta muovendo sui criteri di assunzione lo dimostra, sia in grado di gestire la compagnia, a meno che un forte partner straniero non arrivi e gli spieghi come si fa». Ma ci sono anche toni diversi: «Ieri è stata una giornata tremenda, eravamo vicini al baratro – spiega Claudia, un’impiegata di scalo – ma siamo ancora in piedi, anche se a costo di sacrifici enormi. Possiamo sicuramente tirare un sospiro di sollievo anche se la situazione non mi sembra ancora chiara e tranquillà».

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