Non c’è chiarezza sugli esuberi di Alitalia, «si va da 3mila a 7mila». Il giorno dopo l’intervento di Corrado Passera a Cernobbio, in cui l’ad di Intesa Sanpaolo ha delineato l’asset futuro della compagnia, è Gugliemo Epifani a sottolineare che non è tutto rose e fiori. «Ci sono delle cose da vedere sul piano industriale e sugli esuberi. La cosa più strana di tutte, sono gli esuberi: si va da 3mila a 7mila». Secondo il segretario generale della Cgil occorre che «sia equilibrato il rapporto tra quanto il salvataggio di Alitalia costa ai cittadini, il piano di rilancio e la difesa dell’occupazione». In caso contrario «si dà troppo vantaggio ai privati e poco al sistema della collettività e non si lavora davvero per salvare Alitalia». «Non firmiamo un accordo a prescindere, firmeremo soltanto se ci saranno le condizioni che rispondono alle richieste del sindacato» ha concluso Epifani dopo un incontro con il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia.
CONTRATTI – E a proposito della trattativa sulla riforma dei contratti, Epifani ha affermato che «è del tutto inopportuno fare ultimatum» dopo un mese di trattative. Secondo il leader sindacale «ci sono punti su cui non c’è ancora una fusione condivisa e quindi bisogna continuare a discutere. Da parte nostra non può esserci una firma a prescindere se non sono rispettate le condizioni di merito poste dal sindacato».
