È guerra di cifre sull’entità degli esuberi previsti dal piano Alitalia. Sono giorni che si rincorrono indiscrezioni sul numero di dipendenti che resteranno a casa: le ultime parlano di 4.500 lavoratori a rischio. Ma il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, invita a «non dare i numeri». È «doveroso ricordare a tutti», afferma in una nota, «che fino all’acquisizione da parte del commissario della o delle offerte, si tratta solo di numeri che danno timori o di timori che danno i numeri».
In ogni caso, di fronte a una società che ha «un tempo limitato di sopravvivenza, come ha ieri ricordato il commissario, sarà più corretto considerare i numeri di posti di lavoro che potranno essere ricostruiti rispetto allo zero che il fallimento rappresenta». Da Sacconi è arrivato comunque un apprezzamento per l’atteggiamento tenuto dai sindacati, durante l’incontro di ieri con il Governo. «È stato il migliore che potevamo aspettarci», ha sottolineato il ministro. L’intesa, ha poi ribadito il responsabile del dicastero di via Veneto, dovrà essere trovata «in tempi brevi che sostanzialmente coincidono con le prime criticità annunciate dal commissario Fantozzi per quanto riguarda l’autonoma capacità operativa di Alitalia». Intanto, oggi pomeriggio le nove sigle dei lavoratori Alitalia si riuniranno per fare il punto della situazione in attesa di conoscere i dettagli del piano che saranno presentati loro solo giovedì prossimo.
Nel frattempo da Bruxelles arriva un primo timido incoraggiamento. «Il piano sembra andare nella giusta direzione», ha detto il commissario ai Trasporti Ue, Antonio Tajani, sottolineando però che dovrà essere valutato nel suo complesso. «Noi», ha aggiunto, «abbiamo chiesto di rispettare le norme Ue. Abbiamo avuto rassicurazioni da parte del governo italiano e della cordata e da una prima lettura emergono due volontà che vanno in quella direzione: quella di rispettare il principio della trasparenza e le regole di mercato, vendendo gli asset al prezzo di mercato». E domani a Bruxelles è previsto un incontro tecnico sul piano: una delegazione della Compagnia aerea italiana (Cai), guidata da Roberto Colaninno, dovrebbe incontrare il direttore generale Energia e Trasporti, Mathias Ruete, il capo di gabinetto e il vice capo di gabinetto.