«NON SI INSULTA L’OPPOSIZIONE» – Le «tre balle» si riferiscono appunto alla vicenda Alitalia. «Berlusconi dice che Epifani voleva firmare l’accordo e che io avrei fatto da New York il diavolo a quattro per non farglielo firmare e ancora che D’Alema mi telefona per chiedermi se sono impazzito e quindi io cambio linea su Alitalia – spiega Veltroni ai senatori -. Tre balle per ingannare gli italiani e poi quei giochini di utilizzare me e D’Alema finiscono lì perché nessuno di noi due è disposto a prestarsi». La realtà, aggiunge Veltroni, è che «queste balle fanno parte di una strategia di contrapposizione frontale, mentre in un sistema democratico si convive con le opposizioni, non le si insulta e non le si aggredisce. Il governo scambia il governare con la presa di potere e quindi tutto ciò che non è omogeneo è un fastidio da rimuovere ma il mio è un invito alla moderazione: smettete di occuparvi del potere e tornate a governare l’Italia».
D’ALEMA: «SONO FALSITÀ» – Anche Massimo D’Alema nega la veridicità delle dichiarazioni del presidente del Consiglio dicendosi «stupito per le frasi false»: «I fatti descritti non sono mai accaduti, io ero in America ad occuparmi di altre faccende nei giorni in cui si è chiuso l’accordo per cui si è adoperato anche Walter. Berlusconi rispetti il Pd e dialoghi con Veltroni» ha concluso D’Alema.
«HA PROPENSIONE PER LE BUGIE» – Il leader dell’opposizione non si risparmia e attacca su tutti i fronti: «Il presidente del Consiglio ha una certa propensione per le bugie: è giusto che il Paese lo sappia»; «Il presidente del Consiglio non sa dove sia di casa il rispetto delle istituzioni: il governo riduce il Parlamento a una situazione per la quale sarebbe bastata la votazione del 14 aprile per riceverne il mandato a fare quello che vuole. Il governo deve ricordare però che non ha il consenso del 50% degli italiani. Pretendiamo un clima di rispetto istituzionale». E Veltroni non dimentica gli attacchi alla magistratura: «Ci stiamo abituando a tutto, persino al fatto che il presidente del Consiglio aggredisca per nome e cognome un magistrato che procede nei suoi confronti (la Gandus, ndr)». Veltroni cita «quello che Berlusconi ha detto sulla corte istituzionale. È inaccettabile, noi non possiamo accettarlo».
ATTEGGIAMENTO UNITARIO – Infine un invito ai suoi: «Il Pd alle elezioni ha ottenuto un risultato ragguardevole, un dato che risalta ancor di più se paragonato con quelli delle forze progressiste di diversi Paesi d’Europa e che solo il nostro naturale istinto alla autodistruzione ci ha consentito di negare». Bisogna dunque avere un atteggiamento «unitario e d evitare tutto quello che fa rumore di fondo, perché ci indebolisce».