Allegri raccontato dagli amici di Livorno: "Pronto a tutto per il Calcio"

LIVORNO – Andra' a finire che ai 'Bagni Fiume' di Ardenza dovranno assumere gli steward per gestire le prenotazioni per il 'gabbione', il campetto di cemento intrappolato in una rete di ferro inventato da Armando Picchi cinquant'anni fa. I vicini di sdraio si metteranno in fila per giocare con Massimiliano Allegri, il mister tricolore, il condottiero 'li-vor-ne-se' come scandi' il presidente Berlusconi – secondo un racconto del sindaco di Firenze – per far capire (scherzando) perche' era ''peggio che comunista''. Chissa' se il segreto della vittoria sta proprio in quello scaramantico 'gabbione', dove Picchi porto' a giocare Suarez, Facchetti, Corso. ''Ma tanto secondo me non ce la fa piu' a giocare – lo prende in giro Amerigo Lessi, amico e compagno di 'gabbionate' – Corro piu' forte io, ormai''. Gli amici di Allegri non sanno ancora quando potranno organizzargli una festa in citta': ''Vai a sapere quando torna. E' come mettere '1 ics 2' sulla schedina. D'altronde non e' che allena il Fucecchio..'' sorride orgoglioso Amerigo. Sabato, pero', Amerigo e gli altri saranno a Milano (ma senza bandane come fecero altri concittadini alcuni anni fa). Allegri rimane sempre 'Acciuga'. Come quando e' a Livorno e continua a far colazione al 'Bar Ughi' di Coteto, il quartiere in cui e' nato. Oppure quando scherza con gli amici: ''Si guardavano le partite insieme – ricorda Lessi – e dopo 2 minuti diceva: 'sono messi male in campo', 'io farei cosi''. A me non e' mai riuscito leggere cosi' le partite. Infatti mi dice sempre 'Te non ci capisci niente, al massimo puoi guardare i giocatori: chi fa la finta, il tunnel..'''. O ancora accettando di giocare con i big del 'gabbione', operai e impiegati over 50. Alcuni anni fa la sua squadra riusci' a prendere 3 gol in un minuto. Allegri segno' piu' volte, compreso pero' proprio lo 0-3: calcio' cosi' forte che il pallone rimbalzo' sul palo della porta avversaria, torno' indietro e si infilo' dalla parte sbagliata. Ieri, prima della gara-scudetto si tranquillizzava con uno dei suoi amici: ''Era sereno – racconta Federico Chimenti – E infatti secondo me la sua capacita' sta proprio nel carattere: e' sempre riuscito a mantenersi tranquillo e soprattutto a trattare tutti i giocatori di quel livello allo stesso modo, da 'Ibra' a Abate''. ''Ha dimostrato di essere intelligente – prosegue Lessi – Senza voli pindarici. Ha sempre fatto di testa sua. Certo, sa ascoltare i consigli, ma alla fine decide lui''. Umberto Barsacchi era in squadra con Acciuga nel giorno dei tre gol in un minuto: e' stato il suo primo allenatore e insieme vinsero il campionato regionale nei Giovanissimi con l'Armando Picchi. ''Ha sempre avuto passione, era il primo ad arrivare e l'ultimo ad andarsene: una volta ci allenammo con la neve. Per il pallone e' pronto a qualsiasi sacrificio''. Come fini' la partita dei Fiume? ''Non me lo ricordo – conclude Barsacchi – Ma di sicuro a risate e con un tuffo in mare''. .

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