La Corte Costituzionale ha annullato il rinvio a giudizio del tribunale di Livorno nei confronti del ministro della Infrastrutture Altero Matteoli, indagato per favoreggiamento nell’ambito di un’inchiesta per abusi edilizi sull’isola d’Elba. La Corte ha dato ragione alla Camera dei deputati che aveva sollevato conflitto. A seguito della decisione presa dai giudici costituzionali in camera di consiglio, dovrà essere la Camera a deliberare se il reato per il quale è indagato Matteoli sia stato commesso nelle funzioni di ministro o meno e se, dunque, a giudicarlo debba essere un tribunale dei ministri o un tribunale ordinario.
La vicenda risale al 2004, quando Matteoli fu indagato per aver informato il prefetto di Livorno di un’inchiesta a suo carico riguardante la costruzione di un complesso edilizio sull’isola d’Elba. Gli atti dell’inchiesta erano stati trasmessi al tribunale dei ministri di Firenze in quanto, all’epoca, Matteoli era responsabile del dicastero dell’Ambiente. Il tribunale dei ministri di Firenze aveva però ritenuto che non si trattava di reato ministeriale e dunque aveva inviato direttamente gli atti alla procura di Livorno.
Il procedimento era dunque arrivato, un paio di anni fa, alla fase del rinvio a giudizio. Ma, a questo punto, la Camera dei deputati ha sollevato conflitto di attribuzione nei confronti di entrambe le autorità giudiziarie, quella di Firenze e quella di Livorno, sostenendo che era necessario un via libera parlamentare alla trasmissione degli atti dell’inchiesta.