Il New York Times si schiera dalla parte della studentessa americana nella vicenda del delitto di Perugia, dimostrando una meravigliosa deriva berlusconiana e un’ignoranza (dei fatti) degna di miglior causa. L’articolo di “Giornalettismo”.
Anche i premi Pulitzer sbagliano. Specialmente quando parlano di cose che non conoscono. È il caso, ad esempio, di Timothy Egan, che sull’autorevolissimo New York Times parla del caso di Amanda Knox, la studentessa americana principale imputata al processo per l’omicidio della sua compagna di camera, Meredith Kercher, a Perugia. “Un innocente all’estero”, titola pomposamente l’articolo del NY, che nelle prime righe parte subito all’attacco: “Il caso contro Knox ha tante così tante crepe ed è così legato alla carriera di un potente procuratore italiano incriminato per comportamento scorretto che qualunque giuria seria lo avrebbe già ricusato da mesi”, comincia Egan, confondendo un pochino il sistema giudiziario americano con quello italiano […]