«Oggi Antonio Catricalà, nella relazione annuale dell’Antitrust, ha confermato, con il linguaggio elegante del giurista, quello che il Pd sostiene da anni: la legge Frattini sul conflitto d’interessi non serve a nulla». Lo dichiara il vicepresidente dei senatori del Partito Democratico Luigi Zanda, come si legge in un lancio dell’Agi, che così continua: «Il presidente Catricalà ha ricordato che le denunce che sinora gli sono pervenute sono state archiviate dall’Antitrust perché la legge, sostanzialmente, non regolamenta nessuna reale fattispecie di conflitto d’interessi.
Da Catricalà arriva quindi una conferma chiara e generale di quanto l’Antitrust aveva già espresso sugli importanti conflitti di interesse che ho denunciato in passato.
Nel 2005 – ricorda Zanda – quando il governo Berlusconi aveva destinato risorse pubbliche per incentivare l’acquisto di decoder prodotti dall’azienda di Paolo Berlusconi, il caso fu archiviato e non ci fu alcuna sanzione. Nel gennaio scorso il presidente del Consiglio, proprietario di Mediaset, invitò i più grandi imprenditori italiani a non fare pubblicità sulla Rai, con l’ovvia conseguenza di
vvantaggiare le sue televisioni.
Anche in quel caso all’Antitrust fu impossibile intervenire. Ugualmente Catricalà non potrà sanzionare neanche il pressante invito che Silvio Berlusconi, presidente – editore, ha rivolto qualche giorno fa agli imprenditori italiani a non fare pubblicità sui giornali che disturbano il Berlusconi ‘politico’».
«Oggi – conclude Zanda – Catricalà non fa che confermare che la legge Frattini non solo non serve a nulla ma anzi viene utilizzata proprio per proteggere i conflitti d’interessi del presidente del Consiglio».