«É stata una manifestazione pacifica durante la quale i detenuti hanno gridato le loro richieste, ma non c’é stato nessun episodio di violenza e il fenomeno è rimasto circoscritto”.
Lo ha affermato Paolo Basco, direttore del carcere San Benedetto di Arezzo commentando una manifestazione di protesta dei detenuti avvenuta nella serata del 16 agosto.
I carcerati hanno sbattuto le pentole alle sbarre e gridando slogan come: «Libertà, indulto, siamo uomini anche noi». Alcuni di loro hanno incendiato lenzuola gettandoli fuori dalle finestre.
La manifestazione è quindi rientrata senza che si sia reso necessario l’intervento della forza pubblica. Alcuni esponenti politici si sono recati al carcere tra cui il consigliere della Regione Toscana Fabio Roggiolani (Verdi), che ha parlato di «protesta di vaste proporzioni come a mia memoria non se ne sono mai viste ad Arezzo. Le condizioni di sovraffollamento sono da tempo intollerabili e la protesta ne è un segno chiaro nonostante l’impegno delle guardie carcerarie e della direzione».
Nel carcere, secondo dati riferiti dai Radicali, ci sono attualmente 114 detenuti (di cui 74 stranieri), contro una capienza normale di 65 ed una «tollerata»di 91. Pochi gli agenti penitenziari: di 82 previsti in pianta organica, 62 quelli effettivamente in servizio.