«Tu alla presidenza, noi all’opposizione. Ora basta. Rosella Vattene». Si è conclusa senza incidenti di rilievo la contestazione pacifica dei tifosi della Roma all’indirizzo del presidente Rosella Sensi.
Al Fulvio Bernardini di Trigoria erano circa 500 i sostenitori presenti che hanno continuato la loro protesta anche durante l’allenamento della squadra.
L’accesso al campo di allenamento della Roma era presidiato, già dal 4 settembre, dalle forze dell’ordine. Non sono mancati, però, i momenti di tensione, culminati con il lancio di quattro bombe carta e l’accensione di alcuni fumogeni.
Diversi i bersagli dei contestatori: oltre alla presidentessa, invitata più volte a vendere la società, («Sei così incapace che con 1,1 milioni di euro al mese non ci mangi» uno degli slogan più gettonati), preso di mira anche il direttore sportivo Daniele Pradé, chiamato più volte ad uscire dal centro sportivo dai tifosi giallorossi e accusato per l’inadeguata campagna acquisti, con la colpa della cessione di uno dei gioielli romani della rosa: Alberto Aquilani, andato al Liverpool per 20 milioni di euro.
Incitamento e rimpianto, invece, a favore dell’ex tecnico Luciano Spalletti, dimessosi martedì proprio per la deludente campagna acquisti, e accusato dalla stessa Sensi di aver «abbandonato la nave».
Applausi anche per Daniele De Rossi, che all’uscita del Fulvio Bernardini, è stato preso d’assalto dai tifosi giallorossi che lo hanno incitato a non mollare.
Dopo la sosta la Roma, ultima con zero punti dopo due partite, è attesa dalla difficile trasferta di Siena. Per il nuovo tecnico Claudio Ranieri, un esordio delicatissimo. Se non dovesse arrivare un risultato positivo, infatti, la contestazione potrebbe aumentare ulteriormente di intensità.