Svizzera, Austria e Lussemburgo hanno deciso di adottare norme meno rigide sul segreto bancario per evitare di essere inseriti nella «lista nera» dei paradisi fiscali, per i quali l’Ue vuole applicare sanzioni. La decisione di queste tre nazioni avviene dopo quelle annunciate di Liechtenstein, Andorra e Belgio.
Il governo elvetico ha deciso di allentare le condizioni per lo scambio di informazioni conformemente alle regole dell’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico).
La Svizzera vuole semplificare questa procedura in caso di sospetti «concreti». In particolare il governo elvetico darà informazioni in casi specifici su richiesta di altri governi.
L’Austria accetterà di rinunciare al segreto bancario, ma solo caso per caso in presenza di «sospetti giustificati», ha annunciato il ministro della Finanze, Josef Pröll.
«In seguito a un chiarimento con l’Ocse, l’Austria accetterà di fornire informazioni bancarie in presenza di sospetti fondati e argomentati, anche in assenza di un procedimento penale», ha detto Pröll. «Non modifichiamo la nostra legislazione e non è in questione un accesso sistematico e diritto ai dati bancari».