La Cassazione ha appena stabilito che l’auto blu di enti e istituzioni pubblici può essere utilizzata solo per ragioni di servizio e solo dal titolare del “benefit”. Non dalla moglie, non dai figli e in nessun altro caso che non sia quello di spostamenti inerenti al lavoro e non alla carica. Sentenza chiara. Ne consegue domanda, anzi due. Le auto che la Rai mette a disposizione di direttori e dirigenti sono auto blu pubbliche o private? Nel primo caso, il piĂą probabile a rigor di buon senso e bilancio, come si concilia la sentenza con le abitudini di non tutti ma di qualche direttore sì?
Raccontano in Rai, lo raccontano ancora oggi perchè se ne ricordano bene, che ad esempio Clemente Mimun, oggi direttore del Tg5 ma appena ieri direttore del Tg1, aveva un’abitudine alla quale non derogava mai: quando arrivava l’autista mandato dalla Rai lo accoglieva sulla porta di casa con in mano…il guinzaglio del cane. Cane di direttore che l’autista doveva portare a fare la sua passeggiata. Qualche autista ci stava, ne ricavava ore di straordinario in tabellino, qualche altro mormorava ma ci stava lo stesso. Qualcuno ha provato a suo tempo a non starci e da Mimun in Rai non l’hanno mandato piĂą. Ora Mimun è in un’azienda privata e, se dispone di autista e anche di accompagnatore di cani, sono fatti privati di azienda privata. Al massimo è questione di stile, ognuno ha il suo. Ma quando era in Rai forse, a rigor di Cassazione, era anche questione di regole oltre che di buon gusto infranti. Mimun comunque in Rai non c’è piĂą, la terza domanda è: gli attuali direttori applicano la sentenza della Cassazione o il lodo Mimun?