Sergio Marchionne, Luca Cordero di Montezemolo e John Elkann hanno incontrato a palazzo Chigi il governo alla vigilia del tavolo odierno dedicato alla crisi del settore automobilistico, mentre le prime indiscrezioni sull'entità dell'intervento messo a punto per il settore auto – 260 milioni di euro – suscitano perplessità nel mondo politico.
Dopo i timori espressi dallo stesso amministratore delegato del Lingotto sui 60.000 posti a rischio nel comparto, nelle fabbriche sale la preoccupazione e gli operai di Pomigliano d'Arco bloccano la circolazione stradale. Ad attendere i vertici della Fiat, a Roma, ci sono i ministri Giulio Tremonti (Economia), Claudio Scajola (Sviluppo Economico), Maurizio Sacconi (Welfare) e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta. Sulla crisi del settore auto "il governo apra gli occhi e decida", sollecita il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, che invita l'esecutivo "a convincersi che non può affrontare crisi come quelle attuali con misure tampone come ha fatto finora".
Quanto all'allarme sull'occupazione, Epifani non ha dubbi: "Non deve stupire che c'é una sintonia di valutazione, perché Marchionne sa com'é la situazione. Quanto ha detto corrisponde a quello che abbiamo detto già noi". Chiede interventi a tutela della produzione e dell'occupazione il segretario generale dell'Ugl, Renata Polverini, la Uil sollecita risorse per l'innovazione e incentivi a sostegno della domanda. Nel governo, il ministro per la Semplificazione Legislativa, Roberto Calderoli, insiste a ribadire il suo "no ad interventi in aiuto solo di una singola azienda", mentre si dice disponibile a un sostegno per l'intero settore. Un comparto che, osserva il sottosegretario alla Presidenza, Paolo Bonaiuti, "rimane sempre uno dei principali componenti della ricchezza nazionale". Per il presidente dell'Udc, Rocco Buttiglione, "260 milioni per il settore dell'auto in Italia sono pochi. La Fiat va appoggiata e la Lega sbaglia". "Alla fine inevitabilmente si farà un favore alla Fiat disponendo degli aiuti, ma creando irritazione in tutti gli imprenditori piccoli e medi", osserva Massimo D'Alema, mentre il leader del Pd, Walter Veltroni, sollecita "sostegni all'auto, ma nella direzione di un rinnovamento ecologico" e invita "a non isolare la crisi dell'auto da quella del sistema industriale". Pierluigi Bersani, ministro dell'Economia nel governo ombra del Pd, chiede che con gli aiuti "si eviti di fare danni".
Gli annunci di chiusura temporanea degli stabilimenti diffusi da tutti i principali gruppi automobilistici fanno prevedere, in base all'analisi dell'istituto Ihs, un calo della produzione in Europa nel primo trimestre dell'anno. Il gruppo Fiat dovrebbe subire rispetto allo stesso periodo del 2008, un taglio del 19% alla produzione, mentre nella Ue il calo dovrebbe attestarsi al 25% con una perdita globale di 950 giorni lavorativi. A Piazza Affari, in attesa del tavolo di Palazzo Chigi e degli annunci del governo, il titolo Fiat, nonostante il parziale recupero in Borsa del comparto, ha chiuso in calo dell'1,14% a 3,67 euro.