ROMA 20 APR Ingenti somme d – ROMA, 20 APR – Ingenti somme di denaro sperperate, un fiume di denaro che dalle casse di alcune societa' finiva nelle tasche degli amministratori o per finanziare operazioni che nulla avevano a che vedere con l'attivita' delle Spa. Per i pm della Procura di Roma siamo in presenza di una bancarotta fraudolenta per distrazione e dissipazione, che coinvolge 20 persone tra cui l'immobiliarista romano Stefano Ricucci. Centinaia di migliaia di euro utilizzati anche per acquistare imbarcazioni o per il soggiorno in alberghi di Roma o Cortina, per l'acquisto di orologi e per viaggi in crociera. A rischiare il processo soggetti che in passato hanno ricoperto ruoli nel cda della Magiste Real Estate e di altre societa' a questa riconducibili. I pubblici ministeri Giuseppe Cascini e Rodolfo Sabelli hanno depositato gli atti dell'inchiesta, fase che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. Il procedimento coinvolge, tra gli altri, l'ex cognato di Ricucci, Francesco Bellocchi, gia' amministratore delegato della Magiste spa, l'ex commercialista di fiducia Luigi Gargiulo, Riccardo Pieroni e Massimo Iacobacci (rispettivamente presidente e amministratore di Magiste Real Estate), l'avvocato Michele Sinibaldi. Nel capo di imputazione si fa riferimento a diversi episodi. In uno, in particolare, Ricucci, indicato in qualita' di 'dominus' della Immobiliare Cacciarella e quale legale rappresentante legale della Magiste R.E., assieme all'amministratore unico della stessa Immobiliare Giacomo Cavallo e' accusato di aver "dissipato l'immobile denominato 'Villa Feltrinelli' (dove si celebro' il matrimonio con la sua ex moglie, l'attrice Anna Falchi ndr), che destinava a proprio uso personale gratuito, ponendo a carico della societa' gli oneri per le utenze e per il personale addetto alla manutenzione". Tra le contestazioni formulate dai pubblici ministeri di piazzale Clodio anche due episodi che chiamano in causa anche i genitori di Stefano Ricucci. Nel dicembre del 2005 l'ex marito della Falchi e Gargiulo avrebbero disposto la cessione di un immobile a Cala del Faro in Sardegna, dalla Magiste R.E. a Matteo Ricucci, il papa', al prezzo di un milione e 800 mila euro, somma in realta' mai versata nelle casse della societa'. Analogamente due immobili e un appezzamento di terreno a Zagarolo venivano trasferiti dalla Magiste R.E. alla mamma Gina Ferracci al prezzo di 445 mila euro, anche questo denaro mai versato nelle casse aziendali. All'immobiliarista romano e ad altre sette persone la Procura attribuisce, inoltre, la distrazione e la dissipazione di quasi 600 mila euro, versato fra gennaio e giugno 2007, "parte in assenza di alcun titolo, parte quale compenso per l'attivita' prestata nella sua funzione di vicepresidente della Magiste R.E.". Per gli inquirenti, il compenso deliberato dal cda tra gennaio e febbraio di quell'anno sarebbe stato "del tutto sproporzionato e ingiustificato alla luce della natura dell'attivita' prestata e delle pessime condizioni economico-finanziarie della societa'". Tra gli episodi finiti sotto la lente degli inquirenti anche il compenso di due milioni e 300 mila euro, che Ricucci e Gargiulo erogarono nel 2004 al genero di Cesare Geronzi, Fabrizio Lombardo (accusato di bancarotta), quale componente del cda e amministratore delegato di Magiste Real Estate dal 6 agosto 2003 al 3 aprile 2004, "compenso del tutto sproporzionato all'attivita' effettivamente prestata" dal manager.