Al grido di «non siamo gli untori della crisi» i banchieri si ribellano e la loro protesta, per ora, monta su internet. Ne parla Federico Rampini in un articolo su Repubblica. La scintilla che ha acceso l’indignazione di dirigenti e top manager è stata la tassa del 90% votata dal Congresso americano sui super-bonus destinati ai manager della quasi fallita Aig.
Ma più in generale i banchieri non ci stanno a passare come la causa e il capro espiatorio della crisi finanziaria. Ma contro hanno la maggior parte dell’opinione pubblica americana e non. E la forte impopolarità dei manager si traduce in politica. Cioè in leggi che vogliono limitare i super-stipendi, tassare i super-bonus, punire più duramente le super-truffe.
Una partita grossa è quella che aprirà con il piano che sta per varare il segretario del Tesoro Usa Timothy Geithner, che intende dare una ripulita agli asset tossici. Una partita che i banchieri potrebbero iniziare con uno sciopero.
