BASE USA DI VICENZA: IL TAR BLOCCA L’AMPLIAMENTO, MA LA RUSSA DICE, ”SI FARA”’

Il governo farà ricorso: lo stop di ieri del Tar del Veneto all’ampliamento della base militare americana di Vicenza non spaventa il ministro della Difesa Ignazio La Russa che oggi dalle pagine dei quotidiani fa sapere che il governo farà ricorso al Consiglio di Stato contro la sospensiva.

La Russa assicura che «l’Italia rispetterà l’impegno per l’ampliamento preso con gli Usa» e aggiunge che «in Italia una sospensiva non si nega a nessuno. Neppure ai ragazzi bocciati a scuola. Noi pensiamo che non ci siano i presupposti che la sentenza di merito ci dia torto». Secondo il ministro la decisione del Tar non complicherà i rapporti con gli americani: «Loro sanno come la pensiamo».

Scetticismo infine sul referendum: ho letto il quesito è come chiedere a Pinocchio se vuole la scuola o i balocchi «fatto così ha zero valore, i cittadini non ci andranno». Quindi un attacco al sindaco: «Un primo cittadino serio non avrebbe atteso la sospensiva del Tar per organizzarlo, l’avrebbe fatto prima se ci credeva».

La decisione del Tar. Il Tar del Veneto ha accolto venerdì il ricorso presentato dal Codacons. Dubbi sull’impatto ambientale, mancata consultazione della popolazione, sul rispetto della normativa europea, sono alcune delle motivazioni che hanno portato alla decisione finale il Tribunale amministrativo.

Il Codacons elenca «i danni gravi» che con la richiesta di pronunciamento da parte del Tar ha voluto impedire, a partire dal «forte impatto sulla situazione ambientale ed urbanistica e rischi di danneggiamento delle falde acquifere» che l’allargamento della base avrebbe potuto creare. Secondo il Codacons, il Tar avrebbe accolto in particolare i dubbi manifestati sulla Vinca (Valutazione di incidenza ambientale) depositata dalla Regione che – sottolinea l’associazione – «pur intitolata “Progetto ovest”, sembra riferirsi al vecchio progetto e non tenere in alcun conto il progetto alternativo richiesto dal Commissario Costa che prevedeva accesso alla base da nord».

Tra le motivazioni del Tar c’è la mancanza di supporto sull’atto di consenso «presentato dal Governo Italiano a quello degli Stati Uniti d’America, espresso verbalmente nelle forme e nelle sedi istituzionali». Il Tribunale amministrativo rileva inoltre che nel procedimento per l’ampliamento sussistono anche «altri profili di illegittimità, alla luce della normativa nazionale ed europea». Si fa presente, tra l’altro, che l’autorizzazione è stata rilasciata «non solo per quanto riguarda l’insediamento delle nuove strutture della base militare, ma anche per la realizzazione delle relative opere, senza procedere alla verifica ex ante, del rispetto delle condizioni esplicitamente apposte». I rilievi dei giudici si appuntano, tra l’altro, sul bando di gara già effettuato per la realizzazione delle opere, rispetto al quale non sarebbero state contemplate «le normative europee e italiane in materia di procedure ad evidenza pubblica per l’assegnazione di commesse pubbliche».

Il Tar sottolinea poi che per disposizione del commissario straordinario Paolo Costa «era stata prevista come condizione la redazione di un progetto alternativo, relativo in particolare agli accessi alla base», di cui «non è riscontrabile alcuna menzione nella autorizzazione».

Published by
admin