Battisti: ” Furono i servizi segreti francesi a dirmi di fuggire in Brasile”

In un’intervista rilasciata dal carcere a un settimanale brasiliano Cesare Battisti, l’ex terrorista fuggito dalla Francia per non essere estradato in Italia, ha sostenuto che ci sarebbero i servizi segreti francesi dietro la sua fuga in Brasile. Battisti ha rivelato il particolare parlando con il settimanale Istoe: Battisti sostiene anche di non aver mai “ammazzato nessuno” e definisce “esagerata” la reazione dell’Italia alla decisione di Brasilia di riconoscergli lo status di rifugiato.

“L’idea della mia fuga in Brasile – dice Battisti – è stata di un membro dei servizi segreti francesi”. E racconta di essere andato in auto dalla Francia alla Spagna e poi in Portogallo. Da Lisbona è andato all’Isola di Madeira e in nave ha raggiunto le Canarie, dove ha preso un aereo per Capo Verde e poi per Fortaleza. “Io sinceramente – dice, parlando della decisione italiana di ritirare l’ambasciatore e ricorrere alle vie legali – non credo che tutto questo stia succedendo per me. E’ enorme. E’ esagerato… Io non sono questa persona così importante. Sono uno delle migliaia di militanti italiani degli anni ’70. Io – assicura poi – non ho mai ammazzato nessuno. Io mai sono stato un militante militare in nessuna organizzazione. Uscii dai Proletari Armati per il Comunismo nel maggio del 1978, dopo la morte di Aldo Moro”.

Del figlio del gioielliere Pierluigi Torregiani, che è su una sedia a rotelle per colpa di un attentato dei Pac, Battisti dice che “è triste quello che sta facendo Alberto Torregiani: lui sa che io non ho niente a che vedere con tutto questo. Perché ci siamo scambiati delle lettere. Una corrispondenza di amicizia, sincerità e rispetto. Ma lui soffre pressioni da parte del governo italiano. Loro stanno facendo pressioni, visto che possono togliergli la pensione”. “Io continuo ad essere un comunista vero – afferma ancora Battisti. Non nel senso partitico. Le mie idee non sono cambiate, ma la lotta armata è stata un’errore e io non ho mai sparato a nessuno sebbene abbia usato armi in operazioni per il finanziamento delle organizzazioni”.

Battisti continua la sua intervista sostenendo che “in Italia è esistita la guerra civile come abbiamo denunciato all’orchestratore della repressione all’epoca, l’ex presidente Francesco Cossiga. Lui ha mandato a me una lettera personale, riconoscendomi come militante politico. Parole di Cossiga. Sarà che Berlusconi, il grande mafioso, ha più credibilità di Cossiga?”.

In Brasile il caso-Battisti inizia a provocare le dure reazioni della comunità italiana: in una nota congiunta i rappresentanti degli italiani residenti in Brasile sostengono che il Brasile dovrebbe revocare la concessione dell’asilo all’ex terrorista presa dal ministro della Giustizia brasiliano, Tarso Genro. Secondo l’agenzia Ansa nel dichiararsi “indignati e profondamente colpiti, gli italiani in Brasile chiedono alle autorità locali che questa decisione, presa forse affrettatamente, venga revocata, mantenendo e rafforzando così i principi di amicizia e collaborazione democratica esistente tra i nostri Paesi”.

“Come rappresentanti della comunità italiana in Brasile – si legge nel comunicato a firma dei presidenti dei Comitati degli italiani residenti all’estero (Comites) brasiliani e di vari membri del Consiglio generale degli italiani all’estero (Cgie) – riteniamo assolutamente riprovevole l’atteggiamento delle autorità brasiliane a non concedere l’estradizione dell’imputato Cesare Battisti”. Gli esponenti delle comunità italiane in Brasile definiscono il provvedimento del ministro Genro “un atto politico, che calpesta l’alto senso democratico del nostro Paese e della nostra gente, e mette a repentaglio l’ottima convivenza tra le nostre comunità”.

Ma chi non crede alla versione della fuga in Brasile data da Cesare Battristi è il ministro degli esteri Franco Frattini: «Io non ci posso credere perchè è evidente che un Paese come la Francia non può in qualche modo essere indicato, salvo che non emergano delle prove che non emergeranno mai». «È il solito modo sgradevole» ha detto il ministro a margine di una visita alla sede del Comitato olimpico internazionale a Losanna «di rivelare cose che non potranno mai essere provate, perchè è chiaro che se fosse stato vero nessuno ne avrà mai la prova». Per il titolare della Farnesina «è un’altra dimostrazione del profilo morale di questo personaggio che se davvero fosse stato aiutato adesso rivela chi lo ha aiutato: tra l’altro un servizio segreto».
Frattini ha poi spiegato che ‘Italia ritiene che ci siano le possibilità affinchè la Corte Suprema brasiliana possa ribaltare la decisione presa dal ministro della Giustizia sull’estradizione di Cesare Battisti. «Pochi hanno colto una sfumatura. Il presidente Lula ha detto che il caso è chiuso per quanto riguarda il governo brasiliano. Ma la Corte Suprema non è il governo» ha concluso Frattini.

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