BATTISTI, IL BRASILE ALL’ITALIA: ”SIETE FERMI AGLI ANNI DI PIOMBO”

Mentre Silvio Berlusconi invita a non alterare i rapporti tra Italia e brasile, avvelenati dal no all'estradizione dell'ex terrorista cesare Battisti, il ministro brasiliano della Giustizia Tarso Genro attacca l'Italia: «E' chiusa ancora negli anni di piombo: la differenza è che qui in Brasile siamo più avanzati su questo argomento, tanto che stiamo discutendo sulla nostra legge di amnistia», ha detto il ministro al quotidiano brasiliano O Globo.

L'accusa di Genro. «È molto rispettabile la posizione italiana – ha premesso Genro – ma per capire questa reazione dobbiamo ricordarci che quel Paese è ancora chiuso negli anni di piombo. In Brasile siamo a livello di una pacificazione politica, mentre in Italia la ferita non è ancora cicatrizzata. Rispettiamo le ragioni dell'Italia, ma applichiamo la nostra sovranità».

Il ministro ha dichiarato che considera Battisti come «un militante della lotta armata, come centinaia che abbiamo qui in Brasile». «Per esempio Fernando Gabeira – ha concluso Genro – ha partecipato anche al sequestro dell'ambasciatore degli Stati Uniti, Charles Elbrick, durante la dittatura militare. Eppure oggi Gabeira è un rispettato deputato federale».

«Non mi faccio innervosire e non commento espressioni che appartengono alla demagogia e alla retorica del comizio. Sappiamo noi che cosa sono stati gli anni di piombo e saremo noi a decidere come chiudere quella stagione che ancora non conosce il pentimento, al contrario l'arroganza e la sfida di assassini che trovano ancora complici compiacenti». Risponde così il ministro degli Esteri Franco Frattini a Genro.

Berlusconi: non danneggiare rapporti. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in precedenza aveva precisato in una nota che l'Italia sul fronte giuridico non lascerà nulla di intentato per risolvere il caso Battisti. Un caso che però «non deve danneggiare gli eccellenti ed amichevoli rapporti bilaterali tra Italia e Brasile, in tutti i settori di reciproco interesse». «È invece necessario che la questione continui a svilupparsi nel suo alveo naturale, quello giuridico, dove l'Italia non lascerà nulla di intentato per ottenere l'estradizione di Battisti nel nostro Paese. È infatti ben noto che in questi giorni il Governo ha effettuato tutti i passi possibili e necessari a tale finalità, anche attraverso, da ultimo, la presentazione di un ricorso alla Corte Suprema brasiliana, di cui si attende con fiducia l'esito».

Visita annullata. La stampa brasiliana annuncia che  Berlusconi «ha cancellato la sua visita in Brasile prevista per fine febbraio, per il disfacimento delle relazioni bilaterali provocato dal caso Cesare Battisti». Lo scrive il quotidiano brasiliano Estado de S.Paulo citando una fonte diplomatica italiana. «Il gabinetto di Berlusconi ha considerato impossibile in questo momento ricambiare così presto la visita del presidente Luiz Inacio Lula da Silva a Roma, avvenuta nel novembre scorso, e compiere un passo a favore dell'approfondimento della partnership strategica fra i due paesi, come era programmato». Un' eventuale decisione del Supremo Tribunale Federale favorevole all'estradizione di Battisti «non sarebbe sufficiente al governo Berlusconi per riconsiderare la visita nel Paese», scrive ancora l'Estado. La visita ufficiale non era stata comunque ancora ufficializzata dall'ambasciata d'Italia al ministero degli Esteri brasiliano.

Parigi: non l'abbiamo aiutato a fuggire. Fabien Raynaud, consigliere per gli Affari europei del presidente francese Nicolas Sarkozy, definisce intanto «prive di qualsiasi fondamento» le dichiarazioni rilasciate da Battisti a un settimanale brasiliano su un presunto ruolo dei servizi segreti di Parigi nella sua fuga in Brasile.

Non andate in vacanza in Brasile. «Non si può lasciare un terrorista assassino libero per le strade di Rio. Non è un fatto che possa incoraggiare gli italiani ad andare in vacanza in quel Paese». Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, che è tornato a proporre l'annullamento dell'amichevole Italia-Brasile in programma il 10 febbraio prossimo a Londra per protestare contro la mancata estradizione in Italia dell'ex terrorista. «Il popolo italiano è amico di quello brasiliano e i brasiliani devono sapere che noi siamo inquieti – ha concluso La Russa – per la posizione assolutamente inaccettabile del loro governo».

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