Il presidente della Repubblica brasiliana, Luiz Inacio Lula da Silva, ha risposto con una lettera al capo dello Stato italiano, Giorgio Napolitano che gli ha chiesto di rivedere la decisione del ministero della Giustizia brasiliano di concedere l’asilo politico all’ex terrorista Cesare Battisti. Lo riferiscono fonti ufficiali. Secondo fonti diplomatiche la missiva afferma che il governo di Brasilia è sovrano nella sua decisione di mantenere nel paese l’ex militante dei Pac cui è stato concesso lo status di rifugiato politico.
La lettera, il cui contenuto non sarà reso pubblico dalle autorità brasiliane, è stata consegnata dal ministero degli Esteri all’ambasciata italiana a Brasilia. Nei giorni scorsi il presidente Napolitano ha inviato una lettera all’omologo brasiliano in cui esprimeva «stupore e rammarico» per la decisione del ministro brasiliano della Giustizia, Tarso Genro, di concedere lo status di «rifugiato politico» a Cesare Battisti, per il quale l’Italia ha avanzato richiesta di estradizione a seguito della condanna all’ergastolo perché giudicato colpevole, tra altri delitti, di quattro omicidi per finalità di terrorismo«. Nella lettera, che richiamava i lineamenti dell’ordinamento costituzionale e giuridico italiano e le garanzie che esso ha offerto e offre nel perseguire anche i responsabili di reati di terrorismo, il Capo dello Stato si rendeva interprete della vivissima emozione e della comprensibile reazione che la grave decisione ha suscitato nel paese e tra tutte le forze politiche italiane.
Cresce dunque la tensione diplomatica tra i due Paesi. I politici italiani parlano di «offesa», «oltraggio», «decisione ingiusta». Il governo brasiliano sembra però stringersi attorno a Genro sulla vicenda: a sua difesa è intervenuto ieri anche il ministro degli Esteri brasiliano Celso Amorim, solo fino a pochi giorni fa in disaccordo con il collega, tanto da aver definito «assurda» la sua decisione. «Il ministro della Giustizia Tarso Genro – dichiara Amorim – ha esaminato il fascicolo con un’imparzialità totale ed è arrivato ad una conclusione. Ho comunque piena fiducia sul fatto che l’attuale tensione potrà essere superata. Brasile e Italia sono molto vicini». Ma il caso continua a indignare l’Italia e mentre Frattini sta valutando se richiamare «per consultazioni» l’ambasciatore in Brasile Michele Valensise, i ministri Andrea Ronchi e Giorgia Meloni rilanciano la provocazione («che tanto provocazione non è », dice Ronchi) del collega Ignazio La Russa di incatenarsi per chiedere l’estradizione di Battisti.
