BCE: ITALIA A RISCHIO: DEVE ACCELERARE SUO CONSOLIDAMENTO

L’inflazione dell’Eurozona resterà ampiamente sopra il 3% per tutto il 2008. L’analisi arriva dalla Bce, che nel bollettino mensile sottolinea come «nell’orizzonte di medio periodo le prospettive per la stabilità dei prezzi restano chiaramente soggette a rischi al rialzo e questi ultimi sono ulteriormente aumentati». Tra i maggiori imputati per la corsa dell’inflazione i prezzi di energia e alimentari, i prezzi amministrati, le imposte indirette e il possibile aumento del divario prezzi-salari.

CONSOLIDAMENTO – Secondo la Bce l’Italia e altri tre Paesi europei devono «accelerare gli sforzi di consolidamento» e «si tratta di un intervento particolarmente urgente, dal momento che alcuni Paesi hanno un margine di manovra scarso o nullo, essendo già prossimi al valore di riferimento del 3% del Pil (in particolare la Francia, ma anche la Grecia, l’Italia e il Portogallo)».

DISAVANZO PUBBLICO – «Dopo i risultati di bilancio relativamente favorevoli del 2007, le finanze pubbliche dell’area dell’euro dovrebbero peggiorare nel 2008 e nel 2009 – ammonisce la Banca centrale europea -. Alla luce di una moderazione della crescita del Pil in termini reali, di una parziale inversione della tendenza delle entrate inattese e di una mancanza di politiche di risanamento dei conti pubblici, il disavanzo medio delle amministrazioni pubbliche dell’area dell’euro tornerebbe ad aumentare nel 2008 e nel 2009». Secondo le previsioni «il disavanzo delle amministrazioni pubbliche, dopo esser diminuito per quattro anni, aumenterà all’1% del Pil nel 2008 e, in assenza di cambiamenti nelle politiche di bilancio, all’1,1% del Pil nel 2009». La Bce chiede quindi politiche di risanamento «molto più ambiziose» e ricorda che tutti i Paesi con il bilancio in disavanzo si sono impegnati a tagliarlo di almeno l’equivalente di mezzo punto di Pil l’anno, e di pareggialto al più tardi entro il 2010.

DEFICIT DI BILANCIO – I particolare l’Italia, insieme alla Germania, rischia di assistere a un «significativo peggioramento» del deficit di bilancio, che potrebbe lievitare di 0,4 punti rispetto al Pil, a causa della crescita lenta che mette a rischio il gettito fiscale, secondo le previsioni della Commissione Ue.

CRISI DEI MERCATI – Per quanto riguarda la crisi dei mercati, nell’analisi della Bce potrebbe profilarsi un intervento diretto dei governi in soccorso delle banche in difficoltà. Nel bollettino vengono definite «altamente incerte» le implicazioni per i conti pubblici delle turbolenze nei mercati finanziari. In particolare, osserva l’istituto di Francoforte, «sussiste ancora il rischio che i governi possano essere costretti a intervenire direttamente per sostenere le istituzioni finanziarie in difficoltà, circostanza che eserciterebbe una pressione aggiuntiva sulla finanze pubbliche».

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