BCE TAGLIA I TASSI AL 3,25%: TRICHET, INFLAZIONE IN DISCESA

La Banca centrale europea ha tagliato i tassi di interesse di mezzo punto, dal 3,75% portandoli al 3,25%, al minimo dall’ottobre 2006.
Lo ha deciso oggi all’unanimità il Consiglio direttivo dell’istituto centrale a Francoforte. Di riflesso scendono il tasso marginale sui rifinaziamenti al 3,75% dal 4,25% e quello sui depositi al 2,75% dal 3,25%. Il nuovo intervento della Banca centrale europea a sostegno della crescita economica avviene mentre anche per Eurolandia si aggravano gli allarmi su una recessione economica la cui durata e intensità sono tutte da verificare. I consumi delle famiglie continuano a calare, mentre l’attività delle imprese si sta gravemente indebolendo.
Lo scorso 8 ottobre la Bce aveva già deciso una riduzione dei tassi di mezzo punto coordinata con la Federal reserve americana, la Banca d’Inghilterra e altre tre grandi banche centrali.

Trichet. Il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, nella consueta conferenza stampa ha detto che «l’inflazione continuerà a scendere, e arriverà al 2% a metà 2009. L’incertezza resta molto elevata e i rischi sui prezzi «non sono scomparsi». «Lo scenario sui prezzi è migliorato» e si prevede una «stabilità dei prezzi nel 2009». Secondo Trichet nelle ultime settimane si sono materializzati rischi per la crescita dei mercati. «Le incertezze legate alla crisi creditizia rimangono straordinariamente alte e sfide eccezionali ci aspettano», ha detto ancora.
Anche in una fase difficile per la crescita economica, secondo Trichet, resta "cruciale" il rispetto dei parametri sui conti pubblici previsti dal Patto di Stabilità e di Crescita da parte dei i paesi dell’area dell’euro. Sui tassi il presidente della Bce ribadisce che l’istituto non intende mai «pre-impegnarsi» e «vedremo quale sarà la mossa più appropriata sulla base dei nuovi dati del prossimo vertice di dicembre», quando saranno disponibili le nuove proiezioni dello staff della Bce.

La decisione di ridurre i tassi di interesse di mezzo punto è stata presa "all’unanimità", ma – ha spiegato Trichet – "abbiamo discusso diverse possibili opzioni: quella di un taglio da 0,50 punti, quella di un taglio da 0,75 punti. Considerato il bilancio dei rischi ci è parso che un taglio da 0,50 punti fosse appropriato". Il numero uno della Bce non si sbilancia invece sulle mosse future: "Alla Bce non ci impegnamo preventivamente – ha ribadito – faremo quel che riterremo necessario".
A dispetto delle fortissime tensioni degli ultimi due mesi, nell’area dell’euro non si è assistito a un vero collasso del settore del credito. "A partire da settembre c’è stata una forte intensificazione delle turbolenze dei mercati – ha detto – noi siamo stati particolarmente attenti, e al momento non abbiamo assistito ad un credit crunch".

Secondo gli analisti, tuttavia, sul mercato interbancario la liquidità resta in tensione.

Published by
admin