CALO DI GRADIMENTO – Il Cavaliere ha anche parlato delle prese di posizione e dei distinguo, soprattutto da parte di An e del suo leader Gianfranco Fini, dopo la decisione di imporre la fiducia sul decreto anti-crisi. Una divergenza di opinioni, quella tra il premier e il presidente della Camera, che era stata indicata come segnale di frattura. «Gli elettori non vogliono vedere una squadra che non va d'accordo – ha sottolineato -. In realtà non ci sono distanze, ma attraverso stampa e tv vengono percepite come distanze fondate. In questi giorni abbiamo perso 5-6 punti percentuali, non per colpa del governo del presidente del Consiglio o di una componente politica, ma si sono persi 5 o 6 punti per una cosa basata sul nulla».
I RAPPORTI CON AN – Quanto ai problemi di relazione tra Forza Italia e An, Berlusconi ha spiegato che «i rapporti che avevo con La Russa li avrò anche con Fini: nel Pdl non cambierà nulla, lo statuto non era stato portato all'attenzione di Fini ma è scritto da due mesi, non è definito ma c'è stata una prima scrittura che è stata consegnata da An e agli altri partiti del Pdl e su cui ci sono stati moltissimi incontri: il fatto è che c'è stato un problema di comunicazione fra An e La Russa». Ma a breve giro di agenzie gli risponde Italo Bocchino, esponente di An e presidente vicario del Pdl alla Camera: «Non esistono problemi di comunicazione tra La Russa ed An. Anzi, sono state proprio le assidue e puntuali comunicazioni di La Russa a tutta An ad aver reso necessario un chiarimento in merito alla costituzione del Pdl».