BERLUSCONI ATTACCA TV DI STATO: ”INDEGNA IN UN PAESE CIVILE”

Sulla tv nazionale c'è una «volontà di colpire chi si impegna allo stremo per il bene del Paese anche fra gli esponenti della sinistra che si impegnano per questo; una volontà che non si vede in nessuna tv nazionale di nessun paese civile al mondo». È l'attacco del premier Silvio Berlusconi alla sistema televisivo – e implicitamente le reti pubbliche – nel corso di un comizio a Nuoro. «Quando vado sulla tv nazionale in seconda serata – ha proseguito il premier – mi bastano 5 minuti per sentire qualcosa contro di me: l'altra sera c'era addirittura un'astrologa che mi attaccava».

CALO DI GRADIMENTO – Il Cavaliere ha anche parlato delle prese di posizione e dei distinguo, soprattutto da parte di An e del suo leader Gianfranco Fini, dopo la decisione di imporre la fiducia sul decreto anti-crisi. Una divergenza di opinioni, quella tra il premier e il presidente della Camera, che era stata indicata come segnale di frattura. «Gli elettori non vogliono vedere una squadra che non va d'accordo – ha sottolineato -. In realtà non ci sono distanze, ma attraverso stampa e tv vengono percepite come distanze fondate. In questi giorni abbiamo perso 5-6 punti percentuali, non per colpa del governo del presidente del Consiglio o di una componente politica, ma si sono persi 5 o 6 punti per una cosa basata sul nulla».

I RAPPORTI CON AN – Quanto ai problemi di relazione tra Forza Italia e An, Berlusconi ha spiegato che «i rapporti che avevo con La Russa li avrò anche con Fini: nel Pdl non cambierà nulla, lo statuto non era stato portato all'attenzione di Fini ma è scritto da due mesi, non è definito ma c'è stata una prima scrittura che è stata consegnata da An e agli altri partiti del Pdl e su cui ci sono stati moltissimi incontri: il fatto è che c'è stato un problema di comunicazione fra An e La Russa». Ma a breve giro di agenzie gli risponde Italo Bocchino, esponente di An e presidente vicario del Pdl alla Camera: «Non esistono problemi di comunicazione tra La Russa ed An. Anzi, sono state proprio le assidue e puntuali comunicazioni di La Russa a tutta An ad aver reso necessario un chiarimento in merito alla costituzione del Pdl».

 

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