Il match deve avergli ricordato l’ultima tornata elettorale che alla vigilia era certo di vincere «senza fare campagna elettorale». Ieri sera il suo Milan è andato talmente in discesa che all’inizio del secondo tempo il presidente del Consiglio lascia in tribuna Adriano Galliani e Comincioli, e si vede il quarto goal del Milan sullo schermo mangiucchiando e discutendo di tattiche con un paio di collaboratori della squadra. Al termine della partita, strette di mano e foto con il solito nugolo di fans. Poi qualche battuta con il cronista sull’attualità per negare dissidi con il Senatùr che proprio ieri l’altro ha avuto un lungo faccia a faccia con il ministro Giulio Tremonti: «Nessun problema – spiega alzando le spalle – tutto chiarito». La proposta di reintrodurre l’Ici è per il presidente del Consiglio a dir poco «strampalata», se non addirittura un autogoal mediatico della Lega. La ripresa di settembre «non mi preoccupa», spiega mentre si avvia al garage sotto San Siro. «Sto lavorando – sostiene – anzi, non ho mai smesso».
Il nugolo di tifosi del Milan si accalcano sulla porta che conduce al garage e Berlusconi si volta per l’ultima volta a salutarli, mentre guadagna le scale in velocità. L’aereo per il rientro in Costa Smeralda lo attende a Linate e difficilmente il premier parteciperà alla riunione di oggi a Milano per il varo dello statuto del Partito della Libertà. Il luogo e l’ordine del giorno Ignazio La Russa lo ha voluto tenere riservato sino all’ultimo nel tentativo di evitare che i primi vagiti del nuovo Pdl vengano soffocati dalle polemiche.
Alla riunione parteciperanno ovviamente il ministro della Difesa nonché reggente di An, il coordinatore di FI Denis Verdini, i senatori Antonino Caruso e Gaetano Quagliarello, il segretario della Dca Gianfranco Rotondi e, probabilmente, l’onorevole Ghedini. L’idea di un segretario unico o di un reggente a guida del partito, come annunciato da Berlusconi, non piace infatti ad An che teme l’annessione e la destrutturazione del partito e vuole una reggenza-plurima pur riconoscendo a Berlusconi il ruolo di garante. Così, se FI punta su Verdini come coordinatore unico, An chiede un comitato di reggenti e poi un vero congresso fatto di tessere e delegati.
Berlusconi teme però l’eccesso di dialettica interna e la possibile nascita di correnti. A settembre avrà occasione di spiegare meglio la sua idea di partito all’americana, senza tessere e correnti, partecipando prima a Roma l’11 alla festa ”Atreju” dei giovani di An e poi il 13 al seminario di Gubbio di FI.