ROMA 19 AP – ROMA, 19 APR – ''Se fosse stato per Berlusconi, Lassini avrebbe dovuto resistere''. La frase di un alto dirigente del Pdl la dice lunga sull'atteggiamento del capo del governo sulle polemiche che hanno coinvolto l'estensore dei manifesti anti-toghe rosse. Lo stesso alto papavero del partito, che sostiene di aver parlato con il Cavaliere della vicenda, precisa anche che per il premier Lassini ha sbagliato ad utilizzare quell'espressione ''fuori le Br dalle procure'', ma non puo' certo rinnegare un concetto che nasce proprio da una sua considerazione. Diversi giorni fa, durante un vertice del Pdl a palazzo Grazioli, Berlusconi parlo' infatti di ''brigatismo giudiziario'' da parte della procura di Milano. Concetto ribadito ai giornalisti stranieri durante la cena di qualche giorno fa all'Hotel Parco dei Principi e ripetuto, pubblicamente, nel corso della manifestazione elettorale a sostegno della Moratti. Sul caso Lassini, si spiega in ambienti del Pdl lombardo, Berlusconi ''ha lasciato fare'' il suo partito. In sostanza, non e' voluto entrare nel merito della decisione di ''scaricare'' il candidato alle comunali. Ma cio' non significa che non capisca le ragioni del suo gesto. ''Berlusconi e' esasperato dall'atteggiamento persecutorio della procura milanese'', spiega un suo fedelissimo, che sottolinea come lo stesso Cavaliere abbia piu' volte parlato di atteggiamento ''eversivo'' da parte di chi cerca di sovvertire il voto con inchieste e processi. ''Detto cio' – spiega la stessa fonte – la candidatura di Lassini, soprattutto dopo le parole di Napolitano, rischiava di essere dannosa per tutto il Pdl''. E in questa fase nessuno ha intenzione di aggiungere ostacoli ad una corsa, quella di Letizia Moratti, gia' di per se' in salita, visti i sondaggi che non garantiscono l'assenza di un ballottaggio.