Gianfranco Fini รจ riuscito a occupare la scena, sabato 28 marzo, a Roma al Congresso di fondazione del nuovo partito della destra, il Pdl. Ne aveva diritto. In fondo, almeno di nome, piรน o meno metร di quel partito veniva dal suo vecchio partito, An.
Quel partito, a sua volta lui, Fini, lo aveva abilmente traghettato, dalle โfogneโ (di โfascisti carogneโ) in cui lโaveva per anni relegato la necessitร di avere un nemico dellโ โarco costituzionaleโ, a un partito sdoganato, poco meno di ventโanni fa.
In questo tragitto cโรจ uno dei piรน radicali cambiamenti della storia dโItalia. Pochi anni prima, i giornalisti della Stampa non fecero uscire il giornale perchรฉ riportava, in dieci righe a una colonna in cronaca, la notizia di un comizio di Giorgio Almirante, allโepoca segretario del Msi, da cui An รจ stata partorita. Allโepoca Fini stava appiccicato come unโombra ad Almirante, fino a succedergli. Oggi Fini รจ il pane quotidiano di tanti giornalisti, Stampa inclusa, e tutti pubblicano felici le sue foto in cravatta un poโ da matrimonio, celeste sgargiante (Berlusconi, che porta da sempre solo la stessa cravatta blu a pallini bianchi deve rabbrividire). Altro che sciopero: รจ meglio del Festival di Sanremo.
Per โsdoganareโ gli ex fascisti, decisiva, fondamentale, quasi maieutica era stata lโintuizione politica unita al coraggio spregiudicato di Silvio Berlusconi.
Per questo, in fondo, Berlusconi ha sempre considerato An una sua pertinenza (da bravo immobiliarista). E in fondo i nuovi capi di An, quelli venuti al comando piรน o meno in quegli anni, avevano sempre riconosciuto in Berlusconi un padre putativo. Senza di lui sarebbero stati, nella migliore delle ipotesi, poco di meno che una versione fascista dei centri sociali, sempre gravati dal marchio di picchiatori e mazzieri, poco adatto ai salotti del potere (e dei consigli di amministrazione delle grandi aziende a capitale pubblico) che brillavano sullo sfondo della conversione.
Per Fini ora non si aprono grandi prospettive. La domenica mattina, il 29 marzo, i commenti sono tutti per lui. ยซMeno male che cโรจ Finiยป, sospira Eugenio Scalfari su Repubblica. E probabilmente la partita รจ ancora aperta. Forse i โcolonnelliโ dellโex An qualche vincolo sentimentale, culturale, politico con Fini lo hanno conservato. Ci sono alcuni isolati individui che sono anche oltre e non accettano proprio il nuovo partito.
Ma non รจ nemmeno certo che gli sia garantito il ruolo di delfino. Intanto perchรฉ lo stesso Berlusconi, che si considera immortale, non vuole nessun delfino. Secondo, perchรฉ il gioco della politica ne lancia subito almeno uno, il ministro dellโeconomia Giulio Tremonti, che un forte peso nel governo, fa da spalla ai vari giochi di Berlusconi, e ha in piรน lโappoggio della Lega, la potenziale spina nel fianco del Cavaliere. E se mai Berlusconi riuscirร a convicere Pierferdinando Casini a tornare allโovile, una qualche promessa di successione dovrร pur fargliela, senza scadenza ovviamente perchรฉ quelle sono scritte in un altro mondo.
La grande strategia di Berlusconi รจ vincente, perchรฉ รจ nella logica della spina impressa alla politica italiana dal movimento referendario di Mario Segni e di una parte della sinistra, รจ nella logica della sciagurata Bicamerale (e infatti Massimo DโAlema, giustamente, ha subito detto: siamo pronti a dialogare sulle riforme): tutto con lo scopo di rendere piรน stabile la politica italiana, sottrarre i governi al ricatto dei piccoli partiti e rendere quindi la gestione del Paese possibile attraverso la politica e non lโamministrazione.
Ci sarร spazio in tutto questo per Fini? A guardare le foto che corredano questa nota, vengono molti pensieri. E dovrebbero venire anche alla sinistra. Non devono mai dimenticare che Berlusconi รจ il piรน bravo di tutti, ha un bagaglio di esperienza e di vita che tutto il resto del Parlamento riunito non ha, e ha una visione strategica della politica che dissimula abilmente sotto la maschera del venditore brianzolo e adatta alle convenienze tattiche del momento. Finora ha sempre (o quasi) vinto lui e a questo punto, a metร strada tra i settanta e gli ottanta anni, una piccola tentazione cesaristica puรฒ anche essere giustificata. Questo รจ il rischio.