BERLUSCONI FRENA SU REATO CLANDESTINITA’, LA LEGA INSORGE

L’immigrazione illegale sia un’aggravante, ma non un reato. È questa l’opinione di Silvio Berlusconi, espressa nella conferenza stampa congiunta con il presidente francese Nicolas Sarkozy a Palazzo Chigi. Il dietrofront del cavaliere fa però infuriare la Lega che con Borghezio denuncia il «tradimento verso gli elettori».

Dopo le critiche di Onu e Vaticano il premier Berlusconi ha precisato la sua posizione: «Il Parlamento è sovrano e deciderà secondo coscienza e buon senso». «Personalmente – ha aggiunto Berlusconi – penso che non si può perseguire qualcuno per la permanenza non regolare nel nostro paese condannandolo con una pena, ma questa può essere una aggravante se commette un reato». Il Cavaliere insiste perchè i reati commessi da un clandestino vedono la pena aumentata fino a un terzo ma la dichiarazione di Berlusconi rappresenta una frenata rispetto a quanto disposto finora dal governo che durante il Consiglio dei Ministri a Napoli, aveva deciso di introdurre il reato di clandestinità all’interno di un disegno di legge inserito nel pacchetto sicurezza.

Borghezio: «Con queste parole Berlusconi delude i nostri elettori»
Le affermazioni di Berlusconi hanno però subito scatenato l’ira della Lega. L’eurodeputato Mauro Borghezio è stato netto: «Ritengo che questa posizione rischi di deludere i milioni di persone che hanno votato per la nostra coalizione e che devono continuare ad avere piena fiducia nella nostra coerenza». E ancora: «Rinunciare all’impostazione data dal ministro Maroni e dall’intero governo, dietro ai tentativi di intimidazione che sono arrivati soprattutto dall’estero – dice ad "Affariitaliani.it" – sarebbe un cedimento molto difficile da far comprendere ai nostri elettori. I quali non sono razzisti e xenofobi, ma hanno le idee molto chiare su quale sia la causa maggiore dell’insicurezza nelle nostre città e nei nostri paesi».

Calderoli: «La vera pena per i clandestini è rispedirli a casa»
Sul tema è anche intervenuto il ministro per la Semplificazione normativa Roberto Calderoli: «La vera pena per gli immigrati clandestini non è il carcere ma rispedirli a casa», ha affermato il ministro. «La previsione di un reato di immigrazione clandestina non è certo finalizzata a mettere in galera tutti coloro che lo dovessero commettere, ma è finalizzata ad ottenere due obiettivi: il primo, di carattere preventivo, è quello di dare un messaggio che disincentivi chi intende partire e di conseguenza gli ingressi irregolari, il secondo, di carattere repressivo, non è tanto il periodo di carcere quanto una misura che pesa ben di più per l’irregolare ovvero l’espulsione immediata dopo la sentenza. L’obiettivo, quindi – aggiunge Calderoli – non è certo il riempire le carceri di clandestini ma il trovare uno strumento adeguato che ne consenta l’allontanamento in tempi certi e rapidi».

Veltroni: «Berlusconi ci dà ragione»
Soddisfatto per la retromarcia del presidente del Consiglio, il segretario del Pd, Walter Veltroni: «Berlusconi, con le sue parole di oggi, cancella il reato di immigrazione clandestina. Dà ragione così a quanto ha detto l’opposizione, e alle altre voci critiche che si erano levate, e contemporaneamente dà torto a quanti nella sua maggioranza si erano intestarditi in questa formulazione». Sferzante il commento di Rosy Bindi: «O Berlusconi ha cambiato idea, e dopo le osservazioni dell’Onu e della Chiesa si è reso conto che sull’immigrazione aveva idee sbagliate, oppure Berlusconi ha volutamente ingannato tanti elettori, soprattutto della Lega. Per Berlusconi il vecchio detto "le bugie hanno le gambe corte" andrebbe sostituito con "la propaganda ha le gambe corte". Con la propaganda e le grida manzoniane – conclude la Bindi – si potranno anche vincere le elezioni ma di certo non si governa bene».

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