Berlusconi esce dall’accerchiamento mediatico sulle sue frequentazioni e come un pugile consumato evita di farsi stringere alle corde. In conferenza stampa dall’Aquila il premier sventola i dati sul suo gradimento personale tra gli italiani e respinge al mittente ogni accusa.
«Non cambio. Gli italiani mi vogliono così, il mio gradimento è al 61%. Sentono che sono buono, generoso, sincero, leale, che mantengo le promesse»: Berlusconi sfodera la sua arma migliore, l’eccezionale consenso intorno alla sua figura, prima di bollare tutto il polverone alzato come “spazzatura”.
Su Patrizia D’Addario è caustico: «Una promessa fatta? Ma veramente potete pensare che io mi metta a fare una pratica edilizia per qualcuno in un comune rosso» – domanda ai giornalisti presenti. Non è intenzionato a sporgere querela, non è sua abitudine. Riguardo alle cene ammette con un certo compiacimento che le sue sono molto divertenti, d’altronde lui è un intrattenitore nato, questo è notorio. Poi se qualche ospite si presenta sotto mentite spoglie lui non può farci niente: «Fino a quando ci starò io non toglierò mai un telefonino a un mio ospite.»
Infine la politica e i problemi nazionali. A settembre, promette Berlusconi, le tendopoli in Abruzzo verranno chiuse. Il governo sta preparando un decreto che affronti la crisi economica e dia sostegno alle imprese. Ferruccio Fazio sarà promosso da sottosegretario a ministro della Sanità.