È un Berlusconi che guarda al futuro e si preoccupa soprattutto della politica estera quello che oggi ha chiuso il primo vertice bilaterale Italia-Turchia che si è tenuto a Smirne. In una conferenza stampa congiunta con il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi si dice convinto che «si debba mettere la parola fine a quel processo di allontanamento dell’Unione Europea, degli Stati Uniti d’America e dell’Occidente dalla Federazione russa».
E a proposito di Mosca il premier è stato netto. «Diciamolo chiaro: consideriamo che ci siano state delle provocazioni alla Federazione russa con il progetto di dare collocazione ai missili Polonia e in Repubblica Ceca e poi con il riconoscimento unilaterale del Kosovo e poi ancora con l’accelerazione di un processo tra la Georgia e l’Ucraina per la loro entrata nella Nato. A tutto questo la Federazione Russa ha risposto a volte con commenti che dall’amministrazione americana sono stati giudicati arroganti e infine con il discorso alla Duma di qualche giorno fa del presidente Medvedev sul posizionamento di missili in un’encalve russa nei Balcani e a Kaliningrad». Una situazione che, se non presa in tempo, può rischiare di degenerare.
«Siamo arrivati quindi a ciò che era stato nel nostro terrore negli anni della Guerra Fredda: alla contrapposizione di due arsenali nucleari capaci l’uno, quello russo, di distruggere l’intera popolazione mondiale dieci volte, l’altro, quello americano, venti volte. Pensate anche che la casualità potrebbe portare a non escludere qualche errore che significherebbe la distruzione del mondo. C’è certamente il problema dei rapporti tra l’Occidente e la Federazione russa. Noi credevamo di averli risolti nel 2002 con il vertice di Pratica di Mare». Guardando poi al vertice del G20 che si terrà sabato e domenica prossima e al futuro presidente degli Usa, il premier ha ritenuto «normale» l’assenza di Barak Obama, ma si è detto sicuro che Bush parlerà tenendo presenti anche le posizioni del futuro governo.
Berlusconi ha lanciato un messaggio a Obama: «Spero che nell’agenda del nuovo presidente americano, così come ho avuto rassicurazioni da Putin e Medvedev c’è in quella della Federazione russa, ci possa essere presto la fissazione di un incontro in cui le due parti si confrontino per risolvere una situazione che la storia non può accettare. In questa direzione ho inteso muovermi come punto più importante della strategia italiana di politica estera». Non è mancata una stoccatina all’opposizione, accusata di non essere socialdemocratica come quella degli altri Paesi e una battuta al premier Erdogan. «Anche questa volta sono il più vecchio e quindi devo essere più saggio».
