«Per pagare tutti meno tasse, bisogna che tutti le paghino e quindi dobbiamo continuare la lotta all’evasione fiscale». Non usa mezzi termini Silvio Berlusconi nel suo intervento al convegno di Confindustria junior a Santa Margherita Ligure. «Dobbiamo continuare la lotta all’evasione se è vero che ci sono 100 miliardi di euro in meno nelle casse dello Stato» ha spiegato il premier, sottolineando come la riduzione della pressione fiscale rappresenti una delle priorità del governo.
MALORE – Dal nucleare alle intercettazioni, passando per l’emergenza rifiuti a Napoli e il caso Alitalia: un intervento a tutto campo quello del presidente del Consiglio di fronte alla platea dei giovani industriali. Al termine del quale, il premier è stato colto da un lieve malore. Fortunatamente l’allarme è subito rientrato.
INTERCETTAZIONI E RIFIUTI – Sulle intercettazioni il premier ha annunciato che il governo «intende introdurre il divieto assoluto di intercettazioni telefoniche, escludendo quelle che riguardano la criminalità organizzata e il terrorismo e nel prossimo Consiglio dei ministri porteremo un nuovo provvedimento» ha detto Berlusconi. «Saranno previsti cinque anni di carcere – ha aggiunto – per chi le eseguirà e chi le propagherà». Fermezza dell’esecutivo anche circa l’emergenza rifiuti. «Ho la certezza che il problema rifiuti sarà risolto. Entro luglio sbarazzeremo le strade di Napoli dai rifiuti» ha detto il presidente del Consiglio. «L’emergenza – ha dunque assicurato il premier – non durerà a tempo indeterminato e utilizzeremo la forza dello Stato, e cioè anche l’esercito, per garantire la possibilità di uso continuativo delle discariche e per garantire i territori su cui sorgeranno i termovalorizzatori».
SI’ AL NUCLEARE – Nel suo intervento Berlusconi ha fatto riferimento anche alle centrali nucleari. «Procedere con celerità alla messa in cantiere di centrali nucleari nuove è una necessità» ha detto il premier.
ALITALIA – Il premier ha chiamato a raccolta il mondo dei giovani imprenditori per salvare Alitalia. Nel suo intervento al convegno sulla riviera ligure, Berlusconi ha ribadito che «un Paese che vuole avere il suo ruolo nel mondo non può non avere una compagnia di bandiera». «Se Alitalia – ha proseguito Berlusconi – fosse stata assorbita da Air France, vi immaginate dove i francesi, che conosciamo bene pur essendo nostri amici, avrebbero portato i turisti?». Berlusconi, quindi, rivolgendosi al parterre industriale, ha ricordato il richiamo all’orgoglio nazionale per salvare la compagnia di bandiera: «Ho chiamato a raccolta gli imprenditori durante la campagna elettorale. Oggi anche a voi chiedo: chi se la sente di partecipare?».
«PREOCCUPATO DAL CARO-PETROLIO» – Applausi dei giovani imprenditori all’arrivo del presidente del Consiglio e, contemporaneamente, mini contestazione da parte del Partito comunista dei lavoratori di Marco Ferrando: una decina di persone attendevano il Cavaliere con un paio di bandiere rosse con la falce e il martello. «Fannulloni, fannulloni», hanno gridato i militanti della sezione locale del Pcl, che poco dopo hanno però ammainato le bandiere e hanno sciolto il piccolo presidio. A un giovane imprenditore che ha approfittato dell’arrivo del premier chiedendogli come stesse, il Cavaliere ha replicato: «Sto come si può stare con una situazione di caro petrolio così», non nascondendo quindi una certa preoccupazione per l’aumento del prezzo dell’oro nero.
EPIFANI – Parlando a margine del convegno di Confindustria in corso sulla Riviera ligure il leader della Cgil Epifani è intervenuto sul tema della Robin Hood tax: «Bisogna stare attenti – ha avvertito il numero uno della Cgil: – perché è vero che si prelevano soldi alle compagnie petrolifere, ma questi soldi possono essere pagati ancora dai consumatori». Per Epifani sarebbe «meglio un intervento sulle compagnie per far abbassare i prezzi». Viceversa, «si corre il rischio di avere un Robin Hood alla rovescia: si fa finta di far pagare i ricchi e invece si fanno pagare ai poveri. È una metafora dello stato del Paese. Noi abbiamo conventi ricchi e monaci poveri, dove i monaci sono i lavoratori e i conventi sono le imprese».
CONTRATTI – Proprio a proposito delle imprese Epifani sottolinea che «la proposta di contratti su misura è una provocazione, un paradosso neanche particolarmente moderno. Ma non è la sola che è uscita ieri dal convegno dei Giovani industriali. Anzi a. aggiunge il leader della Cgil – direi che è uscito di tutto e di più. Bisogna che le imprese tornino con i piedi per terra». Così il numero uno della Cgil ha commentato le diverse proposte di riforma del contratto emerse in questi ultimi giorni, alla vigilia dell’atteso incontro di martedì. «Ho sentito di contratti su misura, di contratti individuali, di contratti territoriali, di contratti macroregionali – ha aggiunto Epifani – non sono cose che vanno bene».
