Berlusconi, Veronica, Noemi/ Daniela Santanchè si riconosce in un articolo di Natalia Aspesi su Repubblica, non gradisce e querela

Daniela Santanchè, leader del Movimento per l’Italia,  non ha gradito l’articolo di Natalia Aspesi apparso su Repubblica ed annuncia querele nei confronti del quotidiano.

«Pur senza nominarmi esplicitamente»ha detto la Santanchè, l’articolo in questione «mi definisce come “una dipendente del capo per intemperanti benemerenze politiche” che si è prestata a “mascherare le sue menzogne” costruendo un attacco a Veronica Lario. Per queste gravissime e arbitrarie affermazioni ho dato mandato allo studio legale Bernardini De Pace di sporgere querela per diffamazione a mezzo stampa nei confronti di Natalia Aspesi e del gruppo editoriale la Repubblica-L’Espresso».

Secondo Natalia Aspesi ci sono due Italie. Una è quella che crede alla «fiction degradante che riguarda il premier e le sue feste in villa, che ama spiare dal buco della serratura per poi commentare».

L’altra Italia invece, a detta della Aspesi,  si trova «sempre più disorientata davanti a tutti questi avvenimenti che hanno a che fare con le menzogne» e con il «disprezzo per una donna», Veronica Lario ex moglie del premier che ha osato dire, riferendosi al marito: «Quell’uomo non sta bene».

Secondo la Aspesi, la Lario ha sollevato una questione che ha a che fare con lo Stato e «che riguarda la pratica della menzogna e l’uso della violenza e della sopraffazione da parte del potere» questione ben più importante delle corna e dei «dispetti matrimoniali», la stessa critica avanzata diverse volte negli ultimi giorni dai giornali stranieri.

Il pezzo della Aspesi continua parlando della «demolizione di una first lady» operata dai giornali “di famiglia” che “pubblicano senza riserve una foto della Lario vicina alla sua guardia del corpo”: per la Santanchè prima, e per il giornale del fratello di Berlusconi dopo, quest’uomo è il suo amante. Poco importa poi se vedendo la foto, i due camminano insieme, ma a due metri di distanza l’uno dall’altra.

Aggiunge la Aspesi che, se feste innocenti erano quelle a Villa Certosa, non si comprende perché  il premier si sia tanto sforzato a far requisire le foto dalla magistratura, mentre non abbia detto nulla sulla pubblicazione della foto di Veronica e della guardia del corpo. In questo modo a detta della giornalista, si crea un clima in cui si obbliga la gente a credere a tutto ciò che dice il capo e a «tutto ciò che intorno al capo viene costruito dalla sua corte per distogliere da lui ogni ombra,» anche quando ciò comporta non avere pietà per la madre dei suoi figli.

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Lorenzo Briotti