«Vicina al 100%». La donna aggredita lunedì 17 agosto a Parco Talon di Bologna ha riconosciuto nelle foto il ghanese Bright Ofori, evaso insieme ad un complice il 16 agosto dal carcere minorile del Pratello, mentre il ciclista testimone del fatto lo ha inserito in una lista di tre persone. Ai due, le forze dell’ordine hanno mostrato dodici immagini di altrettante persone ed anche quelli molto recenti che ritraggono Ofori registrati al carcere da cui è evaso.
Questo avrebbe reso l’aggredita ancor più certa che il colpevole sia il ghanese sul quale già pesano due condanne definitive per reati sessuali. Mentre le ricerche proseguono, a Reggio Emilia si parla di un probabile avvistamento di Ofori e di una sua fuga rocambolesca, con tanto di tuffo e attraversamento del torrente Crostolo.
A Bologna, invece, in Procura sono già stati ricostruiti i fatti di Parco Talon: la donna, una bulgara di circa quarant’anni residente a Bazzano, il 17 era andata a fare una passeggiata nel parco. La donna ha incrociato un giovane di colore che camminava a torso nudo e si resa conto che lui la guardava insistentemente. Lui l’ha anche avvicinata e l’ha apostrofata con un “Ciao bella” e mentre lei tentava di allontanarsi velocemente l’uomo l’ha inseguita, le ha puntato un coltello alla gola e intimandole di non urlare “altrimenti ti ammazzo”, l’ha trascinata per una sessantina di metri verso i cespugli, facendole perdere anche le scarpe.
Le urla della donna hanno richiamato l’attenzione di un ciclista che ha iniziato a gridare al giovane di lasciarla andare. A quel punto lui si sarebbe giustificato dicendo che voleva solo sapere dove era il fiume e poi sarebbe fuggito. La dinamica insomma, fa pensare a un chiaro tentativo di violenza sessuale.