Il ministro Bondi ha chiesto al direttore di Repubblica Mauro se il suo sia giornalismo o gogna mediatica? Ottima domanda che potrebbe diventare oggetto di un appassionato e appassionante dibattito nelle scuole di giornalismo. Lo stesso quesito,tuttavia,se dovesse essere posto in quelli che un tempo si sciamavano i “paesi dell’area civile e democratica” farebbe sganasciare chiunque.
L’anomalia italiana,infatti,non sta nelle domande poste da Repubblica,ma nella incredibile mole di dichiarazioni,ritrattazioni,bugie,pronunciate dal presidente del consiglio in carica,non da un privato cittadino. Non solo ma tutti,o meglio quasi tutti,abbiamo ormai dimenticato che tutta questa storia non trae origine dalle cattiverie di un giornale o dall’accanimento di un direttore,ma dalle parole,dure come pietre,della signora Veronica,moglie di Berlusconi.Lei ha scagliato le accuse più argomentate,a lei non sono arrivate risposte,ma la pubblicazione sul giornali di famiglia delle sue foto giovanili quando si esibiva a seno nudo,e magari in platea c’era il giovane Silvio adorante.
L’accanimento mediatico e la gogna sono stati inflitti a lei e a chiunque abbia provato a fare qualche domanda. Basti pensare agli insulti riservati alla stampa estera o alle manganellate mediatiche riservate al direttore dell’Avvenire Dino Boffo che,pure,nella scorsa campagna elettorale non si era certo mostrato ostile nei confronti di Silvio “Defensor Fidei”.
L’accanimento e la gogna mediatica,nessuno lo ricorda,furono riservati persino all’attuale presidente Fini quando scelse una nuova compagna e si trovò sbeffeggiato sulle copertine e in qualche trasmissione delle proprietà di famiglia.
Le successive dissociazioni sono assai peggiori delle aggressioni medesime,per altro orchestrate e pianificate a tavolino.
Al ministro Bondi e al sottosegretario Bonaiuti vorremmo infine rivolgere due domande alle quali non siamo mai riusciti ad avere una risposta nel merito.
Ci potreste dire in quale paese esiste un presidente del consiglio che controlla direttamente oltre la metà dell’etere,che possiede un impero editoriale,che nomina i gruppi dirigenti dell’azienda concorrente,che alza le imposte ai concorrenti per buttarli fuori dal mercato,che invita gli imprenditori a non investire soldi sui giornali”a lui ostili” e che sta per far approvare una legge sulle intercettazioni che si propone di mettere sotto controllo i giudici,i cronisti e gli editori?
Per quale ragione tutti noi,voi compresi,quando ci fa comodo citiamo con orrore i rapporti internazioni delle agenzie indipendenti sulla libertà di stampa nel mondo quando si tratta di Cuba,della Cina,della Birmania,dell’Iran,del Venezuela,tanto per fare qualche esempio,e invece voi,e solo voi,ritenete gli stessi rapporti faziosi e bugiardi quando inseriscono l’Italia tra i paese semiliberi in questo campo proprio per l’irrisolto conflitto di interessi e per l’annunciata legge bavaglio?
Restiamo in sfiduciata attesa di una vostra risposta.