Wall Street chiude bene una seduta caratterizzata dalla volatilità. Il Dow Jones ha guadagnato l’1,57%, il Nasdaq l’1,32% e l’S&P 500 l’1,53 per cento. I listini sono stati incoraggiati dai segnali di allentamento delle pressioni sul mercato del credito dopo il taglio dei tassi di interesse deciso mercoledì dalla Riserva Federale. Momentaneamente trascurati, viceversa, i segnali di rallentamento della domanda da parte dei consumatori, che a settembre, per la prima volta in due anni – secondo i dati diffusi oggi dal Dipartimento del Commercio – hanno ridotto le proprie spese. Con la seduta di oggi si chiude la migliore settimana dal 1974 ma anche ilmese di ottobre che è stato il peggiore dal 1987 in termini di riduzione degli indici azionari. Lunedì si riparte, con il riallineamento degli orari di apertura e chiusura: anche negli Stati Uniti, infatti, torna l’ora solare.
Chiusure positive anche in Europa. Finale di settimana positivo per le piazze finanziarie europee, nonostante il bilancio sia stato in rosso per quasi tutta la seduta: chiusura in netto rialzo per il Dax di Francoforte (+2,44%), il Cac40 di Parigi (+2,33%) e il Ftse100 di Londra (+2%). Nel pomeriggio gli indici hanno cambiato direzione, sulla scia di Wall Street, spinti dalla caccia ai buoni acquisti.
Piazza Affari ha chiuso in rialzo l’ultima seduta di un mese drammatico per i mercati, fra i peggiori dal crack del 1987. Milano ha ceduto da inizio ottobre, circa il 15%. Il Mibtel ha guadagnato il 2,57% a 16.504 punti, l’S&P/Mib il 2,88%, l’All Stars l’1,45%. Fra i comparti bene banche, chimici, farmaceutici, minerari, utilities ed energetici. Vendite invece su assicurativi, tecnologici, media e beni personali e per la casa. In calo il greggio che si mantiene comunque sopra i 65 dollari al barile a New York, in calo l’euro sul dollaro con il cambio intorno a 1,27.
Fra le blue chip in forte rialzo Impregilo che ha guadagnato il 12,4% a 2,07 euro fra scambi pari all’1,33% del capitale, spinta ancora dalle voci di interesse da parte degli investitori libici. Questo nonostante ieri il presidente del gruppo, Massimo Ponzellini, abbia dichiarato che «non ci sono contatti in corso». Balzo di Italcementi (+9,3%), seguita da Lottomatica (+9,2%) e dai finanziari Ubi (+7,3%), Unicredit (+5,8%), Banco Popolare (+5,4%) e Mps (+5%) dopo che il presidente Giuseppe Mussari, ha dichiarato che la banca non ha bisogno di adeguare i propri ratio patrimoniali.