Wall Street sembra avviata ad aprire in forte rialzo l’odierna giornata di scambi dopo aver chiuso ancora una volta in pesante passivo ieri. A circa due ore dallo squillo della campanella, i futures sul Dow Jones salgono del 4,08%, quelli sul Nasdaq del 3,96% e quelli sullo S&P 500 del 4,36%. I mercati guardano ai lavori del Fomc (Federal open market committee, il braccio operativo della Federal Reserve) che inizieranno oggi a Washington e dovrebbero portare, mercoledì, all’annuncio di un nuovo taglio del costo del denaro di almeno 50 punti base all’1 per cento.
Mattinata all’insegna della volatilità per le borse europee che si mantengono comunque positive. A Milano il Mibtel segna +1,10%, l’S&PMib +042%. Ancora una giornata no per i bancari sui timori di sottopatrimonializzazione. In fondo al listino c’è Unicredit che perde l’8,33%. Intesa, che nelle ultime sedute ha registrato forti cali, cede il 6,57%. In mattinata si è riunito il consiglio di sorveglianza dell’istituto, ma i vertici hanno fatto sapere che non verrà affrontato il nodo dividendi. Male anche Banca popolare di Milano, in ribasso del 6,57%. Sull’andamento delle azioni a Milano, pesa il netto calo della fiducia dei commercianti e nel settore delle costruzioni a ottobre certificato dall’Isae. Piazza Affari va meno bene del resto d’Europa dove si segnala la borsa di Francoforte (+7,6%), trainata dai nuovi rialzi record di Volksvagen (+59,87%) che beneficia ancora dell’aumento di quota annunciato da Porsche nel weekend Bene anche Londra (+2,12%) e Parigi (+1,61%).
Tokyo. Chiude in deciso rialzo la Borsa di Tokyo: + 6,41 per cento. Dopo le pesanti perdite di venerdì (-9,6%) e ieri (quasi -6,4%), Tokyo trova lo slancio per rimbalzare e risollevarsi dai minimi degli ultimi 26 anni.
Non solo: nel corso della seduta, l’indice Nikkei, sia pur brevemente, è scivolato i 7.000 mila punti (-2,34%, a quota 6.994,90) per la prima volta dal 6 ottobre del 1982, scontando i timori di frenata dell’economia.
A spingere gli acquisti, inoltre, il ribasso dello yen proprio nel finale degli scambi di Borsa, sia contro il dollaro (risalito a 95) sia contro l’euro (tornato a 120).
Il superyen, su cui ieri il G7 ha lanciato l’allarme, come potenziale rischio d’instabilità dell’economia, frena l’export, alla base del sistema economico del Sol Levante.
Sulla ripresa dei listini, spiegano dalle sale operative, ha avuto un ruolo positivo l’annuncio del ministro delle Finanze, Shoichi Nakagawa, sul blocco delle vendite allo scoperto, in anticipo rispetto all’originaria data del 4 novembre, per stabilizzare i mercati azionari.