“La Lega resta un alleato indispensabile, ma al Pdl serve un colpo di reni, un’impennata: siamo il partito guida della coalizione, non possiamo sempre mediare e parare i colpi degli altri”. Ignazio La Russa, intervistata dal Corriere della sera, liquida come provocazioni agostane, che non stanno né in cielo né in terra le ultime esternazioni di Umberto Bossi sull’inno nazionale, ma chiede al Pdl di “assumere un’iniziativa forte”.
Per il ministro della Difesa, il Pdl “deve essere le forza trainante della coalizione, rendersi conto che è il partito di maggioranza relativa, che ha il premier e ministri chiave, come quello dell’Economia”. Insomma, avverte La Russa, “c’è bisogno che il partito non sia soltanto il luogo dove mediare le pulsioni del Paese”. La Lega, punta l’indice La Russa ironizzando sul dialetto a scuola (“Se Bossi e Galan parlassero tra loro in dialetto, avrebbero bisogno di un interprete”), “utilizza il silenzio politico d’agosto per riempirlo di parole d’ordine
propagandistiche. E per poi fare continue marcia indietro”. E comunque a una nuova egemonia culturale il ministro non crede:
“Si tratta piuttosto di un’egemonia propagandistica, che serve per lucrare voti. Nei fatti la Lega è venuta a miti consigli”. In realtà, segnala La Russa, “credo che all’origine del nervosismo della Lega e della sgradevole propaganda sia proprio il timore che l’attenzione del governo si sposti sempre più verso il Sud”.